Prevedere il futuro osservando il passato

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« Là, sovra i gioghi dell'Appennin selvaggio fra l'erte rupi una caverna appar: vegliano le sirene quel faraggio, fremono i canti e fanno delirar. »
Giulio Aristide Sartorio, Sibilla, poema drammatico.

Ibis redibis non morieris in bello...

Ibis redibis non morieris in bello...

Si narra che molti secoli fa un soldato, nell’imminenza della guerra, andò a consultare l’oracolo circa la propria sopravvivenza alla stessa. Pieno di timore e di speranze il soldato si sentì rispondere dalla sibilla: “ibis redibis non morieris in bello”.

Fiducioso nel proprio destino il soldato partì per la guerra e affrontò le battaglie ricordando sempre la profezia della sibilla che tradotta significa: “andrai, ritornerai e non morirai in guerra”. Quando meno era atteso, improvvisamente, il traghettatore chiese il suo denaro e solo allora il soldato comprese la natura ambigua della profezia.

Ponendo una virgola dopo la negazione (Ibis, redibis non, morieris in bello), il senso divenne drammaticamente chiaro: "andrai, non ritornerai, e morirai in guerra". Oramai era troppo tardi per la prudenza, il traghettatore pretese la sua moneta e non vi era alcuna possibilità di riaverla indietro.

Le sibille, presenti nella mitologia greca e romana, erano vergini dotate di virtù profetiche ispirate da un dio, solitamente Apollo, in grado di fornire responsi e predizioni che però erano espresse in forma oscura, ambigua, cavillosa, forviante o ambivalente, da qui l’espressione “sibillina” riferita ad un’affermazione che può avere più di un significato.Nel trading, certamente, non ci rivolgiamo ad una sibilla per conoscere i destini di un titolo ma, è fuor di dubbio che le previsioni di molti analisti sono quantomeno sibilline.

Alla domanda: ”secondo lei l’indice salirà nei prossimi mesi?” ci si sente rispondere, con un certo disappunto da parte di chi ascolta, “se cresce di prezzo allora sale, se cala di prezzo allora scende”. Ovviamente la previsione è condizionata dal superamento di livelli tecnici ma difficilmente si esprime un’opinione univoca e chiara, semplicemente si analizza la situazione in modo neutro prevedendo entrambi gli scenari, sia quello rialzista, al superamento di una resistenza, che quello ribassista al cedimento di un supporto.

Incomprensioni comuni

E qui nascono le incomprensioni, l’analisi tecnica non prevede l’andamento futuro dei prezzi, questo è un equivoco comune, semplicemente traccia scenari possibili che devono essere sempre neutri. Quindi l’analista tecnico non fa scommesse ma, al pari dell’allibratore, dà le quote di rischio ai vari eventi e opera di conseguenza gestendo l’unica cosa che può realmente determinare: quanto è disposto a perdere!

Comunque non sempre le dichiarazioni sono sibilline, ogni tanto qualcuno si espone in modo chiaro come fece un importante economista, Joseph Stagg Lawrence, che dichiarò a Princetown:

"Il giudizio unanime di milioni di persone, le cui valutazioni sono rilevate in quel meraviglioso mercato che è la borsa, è che al presente i titoli non sono sopravvalutati. Dov'è il gruppo di uomini così onniscienti da arrogarsi il diritto di porre il veto al giudizio di questa moltitudine intelligente?"

Era il 1929, pochi giorni prima del grande crollo, delle parole destinate a passare alla storia per la loro improvvida tempestività. Viene il legittimo dubbio che il giudizio della moltitudine intelligente vada sempre osservato da molto vicino e, soprattutto, confrontato con l’andamento dei prezzi.

Questo è un aspetto da mettere subito in chiaro, i trading system non sono modelli previsivi ma modelli di gestione del rischio operativo, sistemi che rendono l’operatività chiusa in ambiti di rischiosità predefinita, controllata e gestita. Si deve quindi superare il dibattito che vede contrapposti i puristi dell’analisi tecnica che la considerano quasi una scienza e chi invece sostiene che l’analisi tecnica funziona solo perché la si segue in massa, semplicemente questo è un aspetto che possiamo tranquillamente trascurare nella progettazione di un trading system che vede, come elemento centrale della propria operatività, il controllo sistematico della perdita in borsa.

Lo scopo principale di un trading system è proprio l’eliminazione del giudizio della moltitudine intelligente, l’abbandono della previsione, l’allontanamento dalle opinioni non supportate dall'andamento dei prezzi.

La verità

La verità, scritta in chiave zen, è quella che segue.

I mercati non sono prevedibili.
Un analista tecnico guardando un grafico vedrà sempre ciò che è stato il mercato.
Nessuna possibilità di prevedere il futuro.
Quando padroneggerete l’analisi tecnica imparerete a non vedere salite o discese future ma a ricercare mutamenti.
Di prezzo, di tempo e di volatilità.


Si può entrare in sintonia con il trend, per periodi più o meno lunghi. Ma qualsiasi metodo utilizziate, siatene certi, contiene già il seme del suo mutamento. E' solo questione di tempo perché quello che funziona in una fase smetta di funzionare. Adattarsi più che adattare sembra essere il motto del trader capace di sopravvivere a lungo.

D’altronde se pensiamo, ad esempio, all'analisi meteo, all’analisi macroeconomiche e l'analisi tecnica: mentre le prime due sono basate su dati oggettivi, la terza è basata sulla trasposizione grafica di numeri, nella cui conformazione ognuno vede quel che vuole vedere.


"My life seemed to be a series of events and accidents.
Yet when I look back i see a pattern."

(Benoît B. Mandelbrot)

Ricapitolando

TESI: "I mercati finanziari non sono prevedibili".
SVOLGIMENTO: Tra 6 mesi l'indice Dow Jones sarà a quota..... ehhhmmm... E segue il mantra del trader...

NON LO SO.
NON MI INTERESSA.
NON LO VOGLIO SAPERE.

Ovviamente tutti noi tracciamo scenari operativi, ma il campo è quello della probabilità, non della divinazione. La previsione è veleno per ogni mente quando non contiene il seme del suo contrario. Individuare un trend e seguirlo fino al suo mutamento non è una previsione. Previsione è stabilire, ex ante, il punto e il tempo di inversione. Si può ipotizzare, non prevedere. Ed è un mero esercizio di stile, raramente chi si lancia in previsioni azzardate poi investe i propri soldi sulla previsione. Il trading è un miscuglio di fisica, balistica, psicologia, analisi tecnica, analisi fondamentale, statistica, money management e tanto altro; il fiuto viene quando queste informazioni vengono elaborate dal cervello in automatico generando segnali.

Tuttavia è sul termine "prevedibilità" che bisogna fare chiarezza, tutto è prevedibile, ovvero pronosticabile, presumibile. Su questo nessuno ha dei dubbi.

Se la previsione però viene intesa come un qualcosa che con certezza assoluta accadrà, allora non ci siamo. Se si affermasse che domani lo S&P 500 non dovrebbe perdere l'80% del suo valore, ecco che la previsione avrebbe una ragionevole certezza di essere azzeccata. Invece se la previsione affermasse che alle 15:27.14" il dax future. domani quoterà 11.615, ecco che la mia previsione sarebbe con quasi ogni certezza sbagliata.
Presumere di avere sempre dei vantaggi costanti ed oggettivi nell'individuare i futuri movimenti dei mercati finanziari efficienti, renderebbe chiunque una delle persone più ricche al mondo.

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