Speculazione

Da traderpedia.
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«Quando ero giovane mi chiamavano giocatore d'azzardo, poi cominciarono a chiamarmi speculatore ed oggi dicono di me che sono un grande banchiere: io però ho fatto sempre la stessa cosa.» (Sir Ernest Cassel )


Giocatore d’azzardo, speculatore, banchiere, apparentemente tre figure molto distanti fra loro e con ben poche cose in comune. Ma è proprio così? Se le figure del banchiere e del giocatore d’azzardo sono senz’altro chiare alla totalità delle persone, ben più sfumata e nebulosa è la figura dello speculatore, colui che attua una speculazione.

Una delle cose più difficili da capire per chi fa della speculazione è che, in agguato, ci sono pericoli inimmaginabili.

Riflettete sul termine “speculatore” per un momento, cosa evoca? Generalmente la speculazione è percepita come una cosa brutta, negativa e, quindi, di conseguenza anche lo speculatore è visto negativamente dalla maggior parte delle persone. La speculazione possiede un’accezione negativa che, nell’immaginario collettivo, è quasi un sinonimo di frode, o di operazione al limite del lecito, poco chiara e che lede gli interessi di altre persone.

Ma cosa significa il termine “speculare” e da dove deriva?

Etimologicamente parlando il termine deriva dalla voce latina “specula” (vedetta), da “specere” (osservare, scrutare). Proprio da qui deriva il senso etimologico di “guardare lontano” e “guardare in profondità con attenzione” e , in senso traslato, “guardare nel futuro”.

Il termine speculare, che nel medioevo aveva il significato di osservare le stelle, diventa un termine proprio del linguaggio di borsa verso la metà del diciassettesimo secolo, l’espressione latina “speculari fortunam” significa attendere un cambiamento della sorte preannunciato dall’osservazione degli astri.

Oggi speculare, nei mercati finanziari, significa osservare attentamente, tracciare uno scenario previsivo, attendere il momento giusto e agire di conseguenza.
Nella speculazione i guadagni sono, quasi sempre, collegati ai rischi che si corrono per ottenerli e non sono assolutamente né facili né casuali ma, al contrario, spesso sono frutto di un’attenta e paziente osservazione.

Nel porre in essere una speculazione su qualsiasi strumento finanziario, lo speculatore deve essere abile nel comprendere quando entrare in posizione ma, ancora più abile, nel comprendere quando disinvestire. La speculazione è per la maggior parte del tempo pura e semplice attesa, lo speculatore è, in ultima analisi, un opportunista a caccia di opportunità.

Tutto qui. Come poi lo speculatore va a caccia di opportunità è un altro discorso, per John Maynard Keynes la speculazione è l’arte di comprendere cosa pensano gli altri operatori di mercato, sua è la famosa metafora del concorso di bellezza che ben illustra come dovrebbe comportarsi uno speculatore. Secondo Keynes, per indovinare chi vincerà un concorso di bellezza, è più utile ignorare il nostro parere personale e cercare di capire come voterà la maggior parte dei giurati.

Ugualmente nei mercati finanziari lo speculatore dovrebbe cercare di capire dove tira il vento, come è orientata la maggioranza degli operatori. Operatori che, è bene ricordarlo, sono molto spesso irretiti dai canti delle sirene, abbagliati dalla luce del sole o, più semplicemente, guidati dall’emozione, dal loro modo di percepire le cose, dalle loro aspettative. Dalle loro profezie che spesso non si avverano perché c’è ben poco di razionale e prevedibile nei mercati finanziari.

A volte sorge un dubbio, viene da pensare che molti speculatori, anziché speculare per vivere, vivano per speculare.

Un curioso dubbio…

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