Scala semilogaritmica

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«Come in ogni spettacolo pirotecnico che si rispetti, gli ultimi fuochi sono i più brillanti, i più potenti, quelli che attirano le masse a vederli. Ma poi, esauriti quelli ..... »


La scala utilizzata per visualizzare i prezzi può essere lineare o semi-logaritmica. Nel primo caso vengono prese in considerazione le variazioni assolute dei prezzi: a variazioni uguali corrispondono, sul piano cartesiano, segmenti uguali. Nel secondo caso vengono prese in considerazione le variazioni percentuali dei prezzi: a variazioni uguali corrispondono, sul piano cartesiano, segmenti uguali.

A fronte di grandi escursioni dei prezzi, i valori assoluti assumono sempre meno significatività: se prendiamo, ad esempio, un titolo o un indice che passa da 1.000 a 10.000 punti, notiamo immediatamente che 1.000 punti di rialzo corrispondono a un incremento del 100%. Ma 1.000 punti di rialzo a partire da quando il titolo quota 10.000 corrispondono a un incremento inferiore, soltanto del 10%.

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Grafico semilogaritmico dell’indice Dow Jones dal 1900 al 2001 – Scala semi-logaritmica -.


A questo insidioso problema ovvia la scala semi-logaritmica che, applicando un logaritmo all'asse dei prezzi, rende questi ultimi percentualmente confrontabili tra loro. Una volta selezionato il grafico semi-logaritmico la stessa distanza occupata, ad esempio, tra 500 e 1.000, sarà utilizzata tra 1.000 e 2.000, tra 2.000 e 4.000, tra 4.000 e 8.000 ecc.

Solitamente, la scala semi-logaritmica viene utilizzata per analisi di medio/lungo periodo, mentre quella lineare per analisi di breve anche se sarebbe consigliato usare sempre quella semi-logaritmica.

Video:

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