Nick Leeson - Il “trader briccone” della Barings Bank

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Sir Francis Baring e Nicholas Leeson non si sono mai conosciuti di persona, e non avrebbero mai potuto farlo, nonostante siano stati due uomini chiave della Barings Bank. Sir Francis Baring visse infatti nel XVIII secolo e fondò, nel 1762, la banca che Nick Leeson, 223 anni dopo, fece miserabilmente fallire a causa di speculazioni non autorizzate sui futures.

Nicholas Leeson, nato il 25 febbraio 1967, fu assunto nei primi anni 90 dalla Barings Bank come manager sulle operazioni in futures per il mercato di Singapore (Simex). A partire dal 1992 Leeson iniziò ad effettuare delle rischiose operazioni finanziarie che inizialmente generarono ottimi profitti per i clienti. Purtroppo la dea bendata era un po’ troppo bendata per Leeson e, come spesso accade, dopo le prime prudenti operazioni in guadagno seguirono le prime perdite, che però vennero occultate grazie alla registrazione sull’account error 88888, un conto errori che Leeson poteva gestire grazie alla sua carica parallela di manager del regolamento delle operazioni: il manager era in pratica il controllore di se stesso.

Alla fine del 1992 le perdite avevano superato i 2 milioni di sterline, circa 3 milioni di euro, senza che se ne fosse accorto nessuno; due anni dopo, alla fine del 1994, le perdite erano diventate ingentissime, ben 208 milioni di sterline, ma ancora nessuno, all’interno della banca, se ne era reso conto.

La situazione era diventata drammatica e giunti a questo punto era indispensabile rischiare il tutto per tutto. A gennaio 1995 Leeson assunse una ingente posizione al rialzo sul Nikkei, l’indice della borsa giapponese, tramite l’utilizzo contemporaneo di futures e opzioni per sfruttare al massimo l’effetto leva e recuperare quindi le perdite. Ovviamente continuando a conferire le perdite al “conto errori 88888”. E pensare che l’8 è considerato un numero fortunato dai cinesi!

Per sostenere i prezzi Leeson pensò bene di aiutare il mercato a capire che stava sbagliando e iniziò a comperare a piene mani. Inizialmente le quotazioni si risollevarono ma quando si sparse la voce che un grosso operatore è carico di long che dovevano essere chiusi si scatenarono i venditori. A Leeson, in contrasto con ogni più elementare regola di gestione, prudenza e buon senso, non rimase altro che incrementare ulteriormente le posizioni mettendosi contro il trend ribassista in atto.

Se è noto che la fortuna è cieca è altresì universalmente accertato che la sfortuna ci vede benissimo, e dopo l’assunzione delle operazioni long, l’Asia venne scossa da un violento terremoto che fece crollare il mercato, il 23 gennaio l’indice Nikkei chiuse le contrattazioni a -5,6%.

Nick Leeson ha perso e la Barings Bank pure, il Nikkei continuò a crollare e le perdite complessive della Barings Bank, il più grande inconsapevole cliente di Leeson, raggiunsero 827 milioni di sterline, circa 1,4 miliardi di dollari. Una perdita insanabile.

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Lo sfortunato punto di ingresso di Leeson nell’indice Nikkei. Grafico giornaliero.


Leeson lasciò un biglietto sulla sua scrivania con scritto «mi dispiace» e fuggì in Malesia, poi nel Brunei e infine in Germania, dove fu arrestato. Nel frattempo Barings Bank, dichiarata insolvente il 26 febbraio 1995, fu acquistata per una sterlina da Ing.

Una condanna a 6 anni e mezzo di carcere per frode e manomissione di documenti mise a posto i conti con la giustizia di Leeson che nel 1999 uscì di prigione. Durante il processo, in tribunale dichiarò: «Ho continuato a negoziare titoli azionari nel tentativo di riparare ai miei errori e salvare la banca».

La “tecnica di Leeson” si può osservare nel gioco dell’hockey su ghiaccio quando la squadra in svantaggio, a pochi minuti dalla fine, mette in campo un attaccante al posto del portiere sperando nella rimonta. Ancora una volta quello che è accaduto ci ricorda come, alla fine, il mercato ha sempre ragione.

Dopo essere uscito di prigione Leeson scrisse la sua autobiografia “Rogue Trader” (il trader briccone), dalla quale fu tratto un omonimo film con Ewan McGregor e Anna Friel come protagonisti. Dimostrando ancora una volta che tra il gioco del calcio e il gioco in borsa vi è più di qualche casuale affinità, Leeson è oggi general manager della squadra di calcio Galway United ed è inoltre ospite regolare in numerose trasmissioni televisive. In fin dei conti si ha solo da imparare da chi è riuscito a perdere quasi un miliardo e mezzo di dollari nel mercato.

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