La Sumitomo Corporation e "Mr. Copper"

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«Quelli che non sanno ricordare il passato sono condannati a ripeterlo»
(G. Santayana)


Il rame è il cuore della Sumitomo Corporation, una società che fa risalire le proprie origini al XVII secolo. Fino alla fine del XVI secolo il rame veniva estratto col suo argento intatto. Masatomo Sumitomo sviluppò una tecnica nuova per raffinare rame ed estrarre argento, consentendo profitti maggiori.

Nel 1690, Sumitomo aprì una miniera di rame che è stata il core business della società fino alla fine del 1800, quando le attività si ramificarono. Nel 1897, Sumitomo iniziò a fabbricare fili di rame nudo, nel 1900 cavi isolati di rame e, successivamente, cavi per le telecomunicazioni.

Oggi Sumitomo è un gruppo di molte società, tra cui la Sumitomo Bank, Sumitomo Industrie del Metallo e la società elettronica Nec. Produce migliaia di prodotti dai fertilizzanti alle attrezzature aerospaziali investendo in diverse aree geografiche, dalla produzione di petrolio in Vietnam, a quella di acciaio negli Stati Uniti.

Masatomo Sumitomo visse dal 1585 al 1652 ed è considerato il fondatore spirituale della società. Nella sua prima carriera, come monaco buddista, tracciò le linee guida di come condurre l’attività commerciale e le sue scritture furono usate in seguito come principi ispiratori per la condotta della società.

1. Agire in buon fede per mantenere la fiducia dei clienti;
2. Studiare i cambiamenti dei trend sociali per soddisfare le nuove richieste;
3. Non essere attirati in affari azzardati dai profitti facili o dalla fretta.

La terza regola di Sumitomo è affissa in molte sedi delle sue società, compresa quella in cui lavorava Yasuo Hamanaka, un esperto trader che si occupava del trading nel mercato del rame. La sua fama era leggendaria ed era conosciuto come “Mr. Copper” o “Mr. 5%” dato che controllava il 5% dell’approvvigionamento mondiale di rame. Hamanaka era nel trading sul mercato del rame dal 1975, un periodo insolitamente lungo che gli permise di acquisire una grandissima influenza sui prezzi e di realizzare notevoli profitti.

Per capire la tecnica di Hamanaka non occorre conoscere molti dettagli, il rame, al pari di molte altre merci è:
• soggetto a fluttuazioni, anche ampie;
• può essere immagazzinato, la produzione non ha bisogno di essere consumata a breve.

Una parte della domanda è sicuramente proveniente dalla speculazione, mentre un’altra parte è la normale e necessaria domanda di consumo effettivo. Gli speculatori, ovviamente, desiderano comperare a basso prezzo e vendere quando questo sale: in caso di quotazioni percepite come insolitamente basse acquistano per poi rivendere una volta che i prezzi si saranno ripresi. La strategia di Mr. Copper era semplice: comprare il rame a pronti, immagazzinarlo nei depositi del London Metal Exchange (LME) e semplicemente aspettare la risalita dei prezzi.

Per diversi anni la tecnica si rivelò profittevole ma poi qualcosa cominciò a non funzionare e il rischio divenne sempre maggiore. Hamanaka aveva sviluppato una strategia imprenditoriale nel condizionare i prezzi del rame mantenendoli artificialmente alti, un sistema che aveva prodotto enormi profitti per diversi anni ma che alla fine gli si ritorse contro. Quello che stupisce non è il suo fallimento ma il suo successo iniziale. All’acquisto dei futures Hamanaka accostava la vendita di opzioni put sul rame con un’esposizione sempre maggiore per recuperare le perdite. La discesa dei prezzi iniziata ad agosto 1995 fu il colpo di grazia, le perdite vennero improvvisamente alla luce e furono ingentissime.

Il loro occultamento fu possibile per la mancanza di un adeguato sistema di controlli, anche perché in Giappone c’è una forte presunzione di onestà. Il 13 giugno 1996 la Sumitomo Corporation riporta una perdita di 1,8 miliardi di dollari nel trading sul rame non autorizzato. La colpa ricade su Hamanaka che avrebbe occultato, in oltre 10 anni, ingenti perdite.

Il presidente della Sumitomo, Tomiichi Akiyama, disse: «La serie di operazioni fatta da Mr. Hamanaka è stata fatta di sua iniziativa usando indebitamente il nome della società, noi ci rammarichiamo profondamente e siamo molto imbarazzati da queste gravi e profonde violazioni delle regole della nostra società».

La carriera di Mr. Copper, a 48 anni, era definitivamente finita dopo 15 anni di ininterrotta attività nel mercato del rame.

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Grafico candlestick settimanale del rame fino a luglio 1996


Il 25 giugno 1996, al fine di impedire l’acquisizione di troppa influenza nei mercati, la Sumitomo Corporation decise di ruotare i propri trader ogni quattro anni di permanenza in un settore del mercato. A settembre 1996 si ebbe l’esatto ammontare del buco che risultava di ben 2,6 miliardi di dollari. Oltre ogni previsione.

Hamanaka fu accusato di falsificazione di documenti e frode. Iniziò il processo che vedeva da un lato la Sumitomo sostenere che le operazioni non erano assolutamente autorizzate e dall’altra parte Hamanaka che sosteneva di aver commesso falsificazioni e frode solo per recuperare le perdite ingenti, non per profitto personale. Mr. Copper rischiava 15 anni di carcere.

Il giudice Yoshifumi Asayama della Corte Distrettuale di Tokio disse: «Le azioni di Hamanaka provocarono confusione nei mercati del rame. Si tratta di un complesso crimine, un circolo vizioso nel quale il trader fece di tutto per nascondere il trading non autorizzato». La pubblica accusa chiese 10 anni di carcere, la difesa aveva sottolineato come i superiori di Hamanaka avessero, in qualche modo, avuto la consapevolezza di quello che stava succedendo. Il 26 marzo 1998 Hamanaka fu condannato a otto anni di prigione, per essere rilasciato nel luglio del 2005 dopo averne scontati sette.

La Sumitomo Corporation accusò il colpo ma sopravvisse. Dieci anni dopo alcune cause di risarcimento nei confronti dei broker che avevano reso possibile la perdita furono vinte, contribunendo a risarcire, almeno in parte, le perdite.

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