Intervista a Stefano Fanton

Da traderpedia.
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Domande generali
1. Raccontaci un “salvataggio sulla linea”, un’operazione che poteva portare a una grande perdita, evitata alla fine. Quale dote ti ha aiutato di più?
Negli ultimi anni la mia attività di trading si è progressivamente spostata sui trading system e quindi, più che “salvataggi sulla linea” posso raccontare di operazioni disastrose evitate per mancanza di disciplina! Apparentemente un non-senso ma chi utilizza trading system, in particolare sui derivati, sa bene
l’importanza che riveste la disciplina e la costanza.

Ricordo un segnale che ritardai di un solo minuto alle 14:30. Il motivo? Non lo intuite dall’orario del segnale? Il segnale è stato generato proprio mentre uscivano importanti dati economici classificati con una tripla A e quindi in grado di influenzare i mercati.

Dopo circa 15 secondi i prezzi esplosero di 30 tick, misi un ordine debordant che sarebbe stato eseguito in caso di ridiscesa dei corsi e aspettai. 5 minuti dopo avevo risparmiato circa 900€ tra lo stop mancato e il gain del long mantenuto.

Questo è un caso limite, ma se il mercato attende dati importanti e si generano segnali poco prima e in concomitanza con i dati conviene temporeggiare.

Come regola generale se il segnale operativo è dato in prossimità del massimo o minimo della giornata va eseguito immediatamente, in chiusura di un gap va valutato mentre prima dei dati va sempre prestata attenzione. Se il sistema genera un segnale in fasi a bassa volatilità si può provare a scalpare un paio di tick a nostro favore con l’avvertenza che il trade va in ogni caso fatto o gestito con ordini debordant che ne garantiscano l’esecuzione.

2. Solitamente un trader si specializza in pochi mercati. Qual è il tuo, quale sceglieresti per cambiare e perché?

Mi sono specializzato nei titoli sottili, vere e proprie bombe di volatilità che permettono, con la dovuta cautela, di realizzare trade spettacolari con rischi controllabili. Il grosso limite che riscontro è anche il miglior pregio, tanta volatilità che richiede uno stomaco allenato a grossi guadagni e grosse perdite. L’altra mia specializzazione è sul future della Borsa Italiana che prediligo al Dax per la minore volatilità, nell’applicazione di un trading system volatilità e direzionalità sono funzionali alle performance quando non sono improvvisi ma progressivi. A parte alcune giornate di noia mortale il future si presta all’impiego di strategie automatiche intraday.

3. Il trading è una metafora della vita, come ogni attività nella quale un uomo mette tutto se stesso. Cosa non può mancare in questa metafora, ma indica una cosa sola…?

“Ridentem dicere verum: quid vetat?”
“Dire la verità ridendo: cosa lo vieta?”

C'era una volta un piccolo paesino in una zona molto arida e calda. Manca l'acqua e così si indice un concorso per la gestione e il trasporto dell'acqua dal fiume alla città. Vincono due persone a pari merito, Leo e Steve ai quali viene affidata la licenza di trasporto dell’acqua. Leo si mette subito a lavoro, compra due secchi e dalla mattina alla sera fa avanti e indietro dal paese al fiume, riempie il suo pozzo e inizia a vendere l'acqua a 1 dollaro per secchio. Steve invece scompare nel nulla e Leo, anche se fa un lavoro molto faticoso, guadagna bene con il suo lavoro. Ma dopo 6 mesi improvvisamente Steve ritorna con una squadra di operai e nel giro di un mese costruisce un grosso acquedotto che porta nel paese un flusso d'acqua continuo. Acqua pulita, economica e 24 ore su 24. Leo, che non si fa spaventare dal duro lavoro, corre ai ripari assumendo due operai che insieme a lui lavorano giorno e notte per offrire un servizio simile a quello di Steve ma nonostante lavorino il triplo di prima, ottengono pochi risultati. Leo ha dedicato la sua vita al lavoro, ma alla fine è fallito. Steve invece, ha un flusso costante di denaro che entra nelle sue tasche e con tanto tempo libero si dedica alla famiglia e al divertimento. Nel frattempo con i guadagni fa costruire nuovi acquedotti in tutti i paesini della zona e diventa un uomo molto ricco...

4. Uscire da un trade è più difficile che entrare, e forse il talento sta proprio in come si esce.

Tu su che basi lo fai, quando non lo hai deciso in anticipo? La gestione del rischio, semplicemente cerco che la perdita massima sia almeno e sottolineo almeno 1/3 del guadagno medio. Alla lunga la prudenza vince sempre.

5. Dopo tanti anni, forse sono stupido, ma non ho capito ancora bene la differenza tra investimento e speculazione, a parte forse la durata… tu che idea hai?

Tito Lucrezio Caro, un filosofo latino, ha lasciato, più di 2.000 anni fa, un pensiero molto arguto ai posteri: “quello che è cibo per uno per altri è amaro veleno”. Ricordate sempre che per uno che investe c’è uno che disinveste. Per un trader l’investimento è una speculazione di breve andata male. Per un investitore una speculazione è un investimento che ha dato frutti in fretta.

6. Cosa fai dopo un trade sbagliato per colpa tua?

L’occhio con cui vedo il mercato è lo stesso con cui il mercato vede me. Mi giro dall’altra parte e continuo a tradare.

7. È possibile operare per anni sempre con la stessa tecnica?

Certamente, quello che cambia, e non poco, è la percezione del rischio. Più denaro si possiede e meno si è disposti a rischiare. Credo comunque che il trading sia un ottimo rivelatore di personalità. Non si inganna!

8. Che peso ha lo studio nel mantenimento di buone performance? È possibile continuare a guadagnare senza studiare?

William D. Gann era solito ripetere che: “La conoscenza è il più prezioso dei capitali”. Come non essere in pieno accordo? Tuttavia troppa conoscenza alimenta le fiamme del dubbio che ardono senza sosta. Le tecniche di trading sono spesso in contrapposizione tra loro come pure i segnali, occorre chiarezza. Quando sei deluso e pieno di dubbi, nemmeno cento libri di analisi tecnica sono sufficienti. Quando sei giunto alla comprensione, anche una sola parola è di troppo. Troppo Zen? Non credo, chi ha già percorso la via del trading profittevole sono certo che ha compreso il messaggio.

9. Trading part time o trading a tempo pieno. In cosa sono simili e in cosa sono diversi?

Nell’approccio che nel primo caso non può essere sistematico. Vengono quindi a mancare molti elementi utili nel trading. Il trading professionale richiede costanza e metodo, altrimenti è una passione, un hobby più o meno redditizio.

10. Per cosa sono utili i software, in cosa sono inutili, in cosa addirittura dannosi?

I software rendono veloce e possibile ciò che sarebbe lento e arduo. La mente, con la riflessione, rende lenta una decisione veloce. Il trading, indifferente a software e riflessioni, richiede la pressione di un dito su tasto. Utile o dannoso solo il profitto può documentarlo.

11.Ogni trader nella ricetta operativa mette il money management. Ci dici cosa è e cosa concretamente significa, al di là delle definizioni?

Qualsiasi gioco che abbia in palio del denaro moltiplica l’intensità delle emozioni dei giocatori. Pessimismo, paura, collera, rabbia, tristezza, ansia, depressione, frustrazione, rassegnazione, vergogna, gelosia. Ottimismo, coraggio, speranza, gioia, sorpresa, eccitazione, frenesia, trionfo. Le emozioni hanno effetto sugli aspetti cognitivi causando diminuzioni o miglioramenti nella capacità di concentrazione e alterando la sfera comportamentale dell'individuo. Nei giochi praticati nel casinò il banco è sempre favorito poiché le sue possibilità di vincita sono sempre superiori a quelle dei giocatori. Il gioco d’azzardo che evoca maggiormente i casinò è la roulette dove ogni tipologia di giocatore trova terreno fertile, chi ama il rischio può puntare ingenti somme sulle combinazioni multiple, chi è prudente può giocare su pari o dispari piuttosto che sul rosso e nero, chi ha un proprio numero fortunato lo gioca sistematicamente, chi predilige dei sistemi a combinazione ha come unico limite la fantasia. Quando si sente il croupier chiudere le puntate con la famosa frase “rien ne va plus” la tensione è forte, quasi palpabile, la pallina rallenta e il silenzio dei giocatori è interrotto dal rumore della pallina che saltella tra un settore e l’altro prima di fermarsi. Nell’attimo in cui la pallina si ferma ogni giocatore prova delle emozioni e una tensione che finisce col far posto allo sconforto o al trionfo. Ma è solo un attimo, un altro giro sta per iniziare. Ogni previsione è impossibile, la statistica è a favore del banco, alternanze e ritardi non hanno alcun valore previsivo, continuando a giocare prima o poi si finiranno tutti i soldi, questa è l’unica cosa certa. Ci sarebbe però un sistema per sbancare la roulette, immaginate di disporre di un grosso quantitativo di denaro e di puntare sistematicamente sul nero, se esce rosso raddoppiate la puntata continuando a raddoppiarla fino a quando non uscirà il nero. Appena esce il nero ripetete la scommessa dall’inizio. Il problema è che questo trucco lo conoscono molto bene anche i casinò che hanno ben pensato di mettere un limite alla puntata massima su ogni casella, così va il mondo! Il punto è che, per sopravvivere nei mercati finanziari occorre avere un piccolo vantaggio statistico, un sistema col 50% di operazioni in guadagno ma con un guadagno medio superiore, anche di poco, alla perdita media, farà ricco ogni trader che abbia la pazienza di seguirlo abbastanza a lungo da eliminare le anomalie di sequenza. Il nostro compito non è quello di massimizzare i guadagni, dobbiamo riuscire a contenere i rischi e a sviluppare una visione neutra sia del mercato che dei segnali del trading system. Il money managment è, in ultima analisi, pura e semplice gestione del rischio.

12.Cosa è per te un contrarian?

La mia controparte nel mercato. Lo ringrazio pubblicamente!

13.Un’altra regola d’oro è “la disciplina”. Ma dire che “bisogna essere disciplinati” è un po’ come dire che “bisogna essere intelligenti”. Potresti aggiungere qualcosa?

Quando ero piccolo mio padre, vista la mia curiosità per il fuoco, mi fece avvicinare alla pentola e finalmente potei toccare il lucente oggetto che tanto stimolava la mia curiosità. Ovviamente mi scottai la mano ma appresi una lezione… mai toccare una pentola sul fuoco! La disciplina non è altro che la capacità di eseguire gli ordini che ci siamo dati noi stessi, per essere veramente disciplinati è necessario avere paura dell’evento imprevisto, conoscerlo, averlo già subito. La disciplina è frutto dell’esperienza, non è una qualità innata nell’individuo.

Abbiate quindi paura di voi stessi per prima cosa!

14. Fare il trader a tempo pieno è una scelta o un obbligo, perché i prezzi comunque ti occupano la mente in continuazione?

Per me è una scelta, ho sempre utilizzato un approccio prudente e quindi investo una piccolissima parte di ciò che ho guadagnato negli anni. Lascio tutto riposare in obbligazioni e con loro riposa anche la mia ansia e il mio stress. Il trading è un mezzo non un fine!

15. La prima regola di Paul Tudor Jones è “proteggi quello che hai”. A parte i soldi, cosa deve proteggere un trader sopra ogni cosa?

La propria salute fisica e mentale che in molti “scalper professionisti” è in serio pericolo per la freneticità dell’azione alla quale sono sottoposti.

16.Secondo molti la dotazione di capitale psicologico è forse più importante del capitale finanziario. Qual è l’aspetto più rilevante del tuo capitale psicologico?

Che ho un discreto capitale finanziario.

17.Ma un approccio “militare” non semplifica tutto? E non fa piazza pulita della psicologia e altri ostacoli?

L’approccio militare è utile nell’eseguire gli ordini. Non dimentichiamo che le guerre le vincono i generali con la strategia. La pianificazione e l’attuazione del piano sono due cose assolutamente diverse.

18. Esistono gli imprevisti, o lo stop loss usato rigidamente li elimina di fatto?

Lo stop loss non elimina gli imprevisti, nemmeno in intraday. Li camuffa da sfortuna!

19.Cosa è più formativo per te come trader? Alludo all’attività di pensiero che più ti rafforza per operare…

Operare è semplice, la difficoltà risiede nel trovare stimolante un’attività che alla lunga corre il rischio di diventare fine a se stessa. Tradare per vivere o vivere per tradare?

20.Nel trading disciplinato che spazio c’è per l’intuito?

Nessuno. Forse.

21. E per il talento? Cioè, cosa porta a performance diverse due trader che usano esattamente le stesse tecniche?

Il fatto che le tecniche non sono proprio le stesse altrimenti anche le performance lo sarebbero. A parità di ingresso cambia l’uscita che per precedenti esperienze o per paura viene anticipata. Oppure cambia la quantità di denaro che si investe su segnali rischiosi ma che possono poi produrre grossi gain. La performance non è un elemento identificativo della rischiosità della strategia, occorre verificare come si sono formati i profitti. Il talento, ovviamente, riduce di molto il tempo necessario per imparare a guadagnare.

22. Immagino che una parte dei denari guadagnati non vengano reimmessi nel trading. In cosa li investi? Ancora titoli, case, opere d’arte?

Solo obbligazioni.

23.Una buona parte dei trader di alto livello scrivono libri, e sugli altri c’è chi scrive libri. A cosa serve (a parte i diritti d’autore): a chiarirsi le idee, a diventare più famosi, a far parte di una comunità più ampia? Puro narcisismo?

Questa è una domanda che mi interessa di vicino… Ho pubblicato diversi libri sul trading e posso quindi spiegare in prima persona alcune motivazioni. Innanzitutto i diritti d’autore in un mercato così di nicchia rendono economicamente poco conveniente scrivere libri, se dovessi remunerare, con le royalties, a paga oraria il lavoro che ho svolto per creare il libro probabilmente finirei col guadagnare 2 o 3 euro all’ora. A me è servito sia per schiarirmi le idee che per puro e semplice narcisismo. Mi gratifica molto fare formazione e scrivere articoli o libri, non è assolutamente un peso. Inoltre tutti i miei soci sono miei ex corsisti, si conosce molta gente interessante condividento un pò di conoscenza.

24.Cosa si può imparare dai libri di altri trader? Siamo sicuri che dicano proprio tutto tutto tutto?

Un’immagine vale 10.000 parole, l’esperienza diretta è il maestro migliore. Dai libri si impara la direzione da seguire ma poi la strada da percorrere è un sentiero solitario.


  • Domande specifiche

25. Qual è la molla che spinge un trader a passare da un’attività discrezionale a una sistematica. È un riconoscere i propri limiti oppure il bisogno di “incanalare” e codificare le proprie conoscenze?

Si limita drasticamente il rischio rovina e si acquisisce una serenità operativa diversa, più consapevole. Inoltre si scopre che ciò che si credeva vero, se sottoposto ad attenti esami, a volte non è poi così vero…. I numeri non mentono.

26. Il passaggio a un trading sistematico influenza la componente emozionale della fase del trade? Magari riducendola? E in questo caso, se ne sente la mancanza?

Non credo proprio. Anzi, lo stress emotivo si trasforma di pari passo con la strategia. Non dimentichiamo che il trading system da i segnali ma che poi siamo noi a doverli eseguire materialmente. A volte il segnale è poco tecnico e a volte è totalmente fuori dalla logica grafica, vanno seguiti tutti i segnali ma è sempre difficile farlo.

27. Qual è la fase più delicata dal punto di vista della compilazione di un sistema sistematico? E quali sono i principali errori che fanno i neofiti?

Rispondo a questa domanda presentandovi un estratto da unl mio libro sui trading system.

“Sii padrone della mente anziché essere padroneggiato dalla mente.”

Gary Bielfeldt, uno dei più famosi trader di Wall Street, basava la propria filosofia di trading sulla specializzazione, esattamente il contrario della diversificazione. Bielfeldt sosteneva: "la miglior cosa che possa fare chiunque si avvicini per la prima volta ai mercati finanziari è apprendere come funziona un trading system. Questo lo porterà a riconoscere l'importanza del sapere lasciar correre i profitti e di come le perdite devono essere tagliate".
Già, lasciar correre i profitti e tagliare le perdite. Parole e concetti già sentiti centinaia di volte, ma sostanzialmente come e quando devono essere lasciati correre i profitti e tagliate le perdite? E ancora, come devono essere generati i segnali che poi permetteranno di far correre i profitti? Tutte le idee concettualmente sono valide, l’uomo è progredito nella ricerca della conoscenza proprio grazie a persone che hanno perseguito idee apparentemente folli. Follia e genio sono separate da una sottile parete che tuttavia spesso è mobile.

Uno degli errori tipici di chi inizia a sviluppare sistemi di trading è di cercare di evitare la fase di progettazione logica delle strategie procedendo per tentativi, senza pianificazione alcuna, aggiungendo o togliendo le condizioni sulla base del rendimento aggiuntivo che apportano alla strategia. Il sistema deve essere concettualmente logico e, in particolare deve essere, almeno inizialmente, neutro.

Immaginiamo di sviluppare un sistema di trading intraday in una fase di mercato molto rialzista, tariamo il nostro trading system con stop loss diversi per gli short e per i long. Quindi avremo, ad esempio, uno stop loss dello 0.8% per i long e uno stop loss dello 0.2% per gli short. Un risultato nettamente migliore, a livello di report, di impostare due stop loss identici, tuttavia un errore concettuale grave perché si rischia molto nei long e poco negli short unicamente per la presenza, certamente non eterna, di un trend rialzista primario.

Questo è un chiaro esempio di errore concettuale.

Al di là del rendimento che può generare, appare evidente che la strategia è sbilanciata, vi è una disponibilità al rischio inferiore negli short rispetto ai long e questo, senz’altro, porta un beneficio su sistemi testati in mercati rialzisti. Questo tipo di sbilanciamento è un’ottimizzazione insidiosa e pericolosa.

Altri errori di costruzione concettuale sono, a puro titolo di esempio:
· usare un sistema trend following con un filtro di ipercomprato / ipervenduto;
· creare un sistema contrarian con un filtro di rottura dei massimi o dei minimi;
· impostare un sistema di volatilità breakout con un filtro di medie mobili;
· utilizzare, per un sistema che lavora solo intraday, anche dati della giornata precedente.

Appare evidente come rivesta primaria importanza impostare con criteri logici la costruzione del sistema di trading, in particolare le diverse condizioni che si devono verificare per generare un segnale operativo non devono essere in contraddizione tra loro. Una volta impostata la nostra idea di trading è necessario trasformarla in un sistema, per far ciò si ricorre alla programmazione delle condizioni operative.

Un altro errore critico e molto insidioso è rappresentato dalle correlazioni spurie, ovvero quelle correlazioni che apparentemente sono una la conseguenza dell’altra ma che in realtà non sono direttamente correlate.

Questo è un problema della statistica nell'ambito delle analisi che calcolano la tendenza di una variabile a variare in funzione di un'altra (correlazione) e si presenta frequentemente nell'effettuare regressioni con osservazioni provenienti da serie storiche come nel caso dei test per ideare un trading system. Un esempio chiarirà le idee. Immaginiamo di osservare, in modo diretto e continuo, che mese dopo mese il numero di matrimoni celebrati e il numero di rondini in cielo sono correlati. Molte rondini in cielo significano molti matrimoni e viceversa. Chiaramente la correlazione esiste ogni volta che la osserviamo, ma non è detto che una delle due condizioni influenzi l’altra, più semplicemente le rondini compaiono durante le loro migrazioni in primavera ed autunno che sono pure i periodi preferiti dalle coppie per sposarsi. Un chiaro esempio di correlazione spuria.

La correlazione spuria venne descritta per la prima volta nel 1926 da George Udny Yule in Why Do We Get Some Nonsense Correlations Between Time Series? A Study in Sampling and the Nature of Time Series, dopo aver osservato in uno studio una correlazione lineare positiva tra percentuale di matrimoni con rito religioso e tasso di mortalità. Uno studio controverso poiché oltre 80 anni dopo, ai tempi nostri, ancora nessuno è in grado di stabilire se il matrimonio ha effettivamente degli effetti benefici sulla qualità della vita. Anche nello sviluppo concettuale di un trading system possiamo imbatterci in correlazioni spurie se non progettiamo con logica le nostre condizioni operative. Alcune delle tecniche di Gann, oggi impresentabili e in effetti scarsamente pubblicizzate, utilizzano le posizioni dei pianeti per correlare i movimenti azionari, negli Stati Uniti è addirittura in commercio più di un software che sviluppa metodologie astrali di previsione dei corsi azionari.

Lo stesso GannTrader, un software che i gannisti ben conoscono, permette con un semplice tasto di posizionare le orbite dei pianeti nei grafici. Sono casi limite ovviamente, ma può sorgere la tentazione di impiegare il nostro tempo ricercando correlazioni che non hanno nessuna attinenza con la logica operativa.

Un esempio più insidioso è dato dalla ricerca dei giorni dove vendere e dove comprare. Alcuni studi presentano l’affidabilità statistica, ad esempio, del comperare il lunedì e vendere il venerdì, la tentazione di prendere in considerazione elementi estranei ai prezzi è forte e insidiosa ma scarsamente produttiva.

Gli studi in tal senso abbondano, basta collegarsi ad internet e digitare in un qualsiasi motore di ricerca la frase “Astrology forecast for trading” per avere immediatamente visione di quanto è vasto il materiale proposto. D’altronde se osserviamo ex-post le correlazioni, e non siamo adeguatamente preparati, il rischio di cadere vittima dei suadenti canti delle sirene è enorme.

Interessanti studi sulla stagionalità dei movimenti e sui giorni chiave dei trend sono stati effettuati da William D. Gann e ripresi, anche recentemente, da alcuni trader. L’interesse per queste ricerche assume carattere accademico per la problematica applicazione in un trading system, risulta infatti difficile affidare la vendita o l’acquisto di uno strumento finanziario, ad esempio, a quanti giorni sono trascorsi dal minimo piuttosto che dal massimo.

Il grande numero di strumenti che l’informatica può creare permette anche di visualizzare in forma grafica, ad esempio, l’andamento dell’indice Dow Jones e i cicli astrali, chiaramente potrebbe venire la tentazione di testare un sistema automatico basato su queste supposte correlazioni.

In altre parole la correlazione spuria è una forma pericolosa di illusione cognitiva che colpisce, al pari di ogni altra figura professionale, anche il lavoro del trader.

· Consideriamo quindi un errore di logica l’impiego, nella costruzione di un trading system, di qualunque correlazione che non abbia il prezzo stesso come elemento centrale di valutazione. Ogni buona regola naturalmente ha la sua eccezione, in questo caso il volume che può trovare impiego nel sistema ma solo come filtro subordinato ai prezzi. Proprio i sistemi di volatility breakout utilizzano sovente il volume come validazione dei pattern che ricercano. Ogni sistema andrà quindi progettato tenendo conto che sono i prezzi il nostro oggetto di osservazione, solo il loro andamento produce guadagni o perdite in conto capitale. Una volta messe insieme alcune valide idee di trading il compito successivo del trader sarà di trasformare le proprie idee in un sistema vero e proprio. Non crediate che sia facile, l’errore di logica è subdolo e se non si è sufficientemente preparati lo si trasferirà nella strategia senza nemmeno esserne consapevoli. Ricordo bene la richiesta che mi fece un trader qualche tempo fa, voleva creare un sistema che comperasse nei giorni pari in apertura e che vendesse allo scoperto nei giorni dispari. Il sistema aveva vari filtri che lo rendevano quasi degno di attenzione, si confrontava il trend della giornata precedente e se la giornata successiva era in apertura negativa e dispari si shortava con chiusura a fine giornata, se invece eravamo in un giorno pari con chiusura precedente positiva si comperava vendendo in chiusura. Mi si presentarono altri filtri sulla stagionalità del mercato da inserire in una strategia che di logico aveva ben poco ma che effettivamente, adeguatamente sofisticata, generava un utile.

Non sarei mai capace di affidare i miei soldi a una simile strategia, semplicemente la rigetto perché non la capisco, ho un innato bisogno di capire il perché una regola funziona o meno, un bisogno che vi invito fortemente a fare vostro nella progettazione della vostra strategia operativa.

28. Il money management è un accessorio che migliora le performances di un trading system, o è una chiave del successo?

Dipende… lo sapete che il trailing profit fa decadere le performance di un trading system intraday?

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