Rsi

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L'RSI, acronimo di Relative Strength Index, è un popolarissimo indicatore presentato da John Welles Wilder jr. nel suo ormai classico testo"New Concepts in technical trading systems". Nonostante quanto il suo nome possa suggerire, il suo fine non è quello di misurare la forza relativa del titolo (rispetto ad una media di mercato), bensì quello di misurare il momentum di un titolo, ovvero, la velocità di movimento dei prezzi.
In ciò è agevolato dalla sua scala di lettura: come il threshold crossing indicator oscilla fra valori predefiniti, ovvero 0 e 100, e ciò ne facilita la lettura e la comparazione fra titoli diversi.
Tipicamente, il grafico è attraversato da linee che delimitano la banda di oscillazione tipica, passanti rispettivamente per 30 e 70: l'RSI sarà detto in ipercomprato quando si posizionerà al di sopra di 70 punti, e in ipervenduto al di sotto di 30.
La formulazione relativamente semplice, la facilità di lettura e la presenza all'interno dei più diffusi software applicativi di analisi tecnica fanno dell'RSI l'indicatore più osservato e seguito fra la comunità degli analisti tecnici.

Ma fino a che punto correttamente?
Partiamo dalla formulazione dell'oscillatore: al tempo t, l'RSI a n periodi è uguale a:

           100
100  -  ------- 
          1+RS

dove RS è un rapporto avente al numeratore la media delle variazioni positive, e al denominatore la media delle variazioni negative fatte segnare dal prezzo del titolo nel periodo n.

Già qui sorgono i primi problemi, giacché occorre definire l'orizzonte temporale di riferimento: Wilder suggeriva nel suo testo un periodo di 14 giorni (o settimane, o mesi), dato che 14 rappresenta la metà del ciclo lunare di 28 giorni, ritenuto influenzante il mercato, quantomeno nel breve periodo.
Altri, sottolineando come la diffusione spinta dell'RSI a 14 giorni abbia portato a implementare e scontare le sue conclusioni operative nei prezzi, impoverendo l'indicatore stesso, si sono sforzati di isolare il ciclo dominante il mercato, calcolandone la metà della durata e prendendo questo valore come riferimento.
Ovviamente, non c'è nessun motivo per respingere a priori le citate ipotesi, anche se l'ammettere la validità dell'influenza del ciclo lunare di 28 giorni dovrebbe portarci a tradurre lo stesso in trading days (ovvero, 14 giorni operativi, e quindi qualcosa come 18-19 giorni); tuttavia, nonostante si sia diffusa col tempo la pratica di calcolare l'RSI a 9 e 22 giorni, l'RSI a 14 giorni è divenuto praticamente uno standard.
 

La tabella seguente fornisce un esempio di calcolo di RSI a 9 giorni.


Tabellarsi.jpg


Come si può notare, l'RSI è riportato nell'ultima colonna a destra.
La formula impiegata è: RSI = 100 - 100/(1+RS)


Trading con l'RSI.
Costruito il grafico RSI, si possono individuare i seguenti punti di attenzione:
1) Tops/Bottoms: si formano tali figure o sopra 70 o sotto 30; in genere tali figure precedono la corrispondente formazione sul grafico dei prezzi e perciò ci annunciano la imminente inversione del trend.
2) Chart Formations: l'indice visualizza delle formazioni che a volte non sono altrettanto chiare sul grafico dei prezzi.
3) Failure Swings: un doppio top con il secondo che non supera il primo, oppure un doppio bottom con il secondo più alto del primo indicano una imminente inversione di trend.
4) Support and Resistance: il più delle volte si evidenziano aree di supporto/ resistenza prima che siano evidenti sul grafico dei prezzi.
5) Divergence: divergenze tra l'RSI ed il grafico dei prezzi annunciano un'imminente inversione del trend. Wilder suggerisce di calcolare l'R.S.I. utilizzando come punto di riferimento il valore di 14 giorni.

In generale maggiori sono i riferimenti che si utilizzano, più stabile è l'oscillatore e meno segnali genera. Uno short-term R.S.I. produce più segnali di un R.S.I. a lungo termine, inclusi quelli falsi.


Rsi14.jpg
R.S.I a 14 giorni.

 

L'interpretazione dell'R.S.I.

L'R.S.I. può essere utilizzato per interpretare i grafici in questi sensi:
• Punti massimi e minimi dell'oscillatore;
La lettura dei massimi e dei minimi dell'oscillatore segnala la probabilità di maggiori massimi o minimi. Sebbene l'esatto livello da utilizzare sia oggetto di discussione, Wilder consiglia di utilizzare i livelli di 70 e di 30. Se l'R.S.I. aumenta sopra la linea del 70, è probabile il raggiungimento di un nuovo massimo. Se l'R.S.I. si abbassa sotto la linea dei 30, esiste una grossa possibilità che si verifichi un nuovo minimo.

Rsi interpretazione 1.jpg

L'impiego delle zone 30/70 per stabilire i segnali operativi è sconsigliato poiché troppo spesso nelle zone di ipercomprato e ipervenduto si preparano le basi di un robusto trend. In questo caso vediamo come l'RSI segnali ripetutamente un ipercomprato che però prelude ad un rialzo successivo. Le zone di ipercomprato/ipervenduto non vanno mai considerate come uniche fonti di segnali operativi.

 

• Lettura delle figure generate dall'R.S.I.
La lettura delle figure generate dal R. S. I. si basa sui concetti propri dell’analisi grafica. Spesso le figure già analizzate, (come il triangolo o la testa e spalla, i massimi o i minimi), possono essere viste in anticipo nell'R.S.I.

• Failure Swings.
Occorre innanzitutto stabilire che cosa significhi Failure Swings. Un Failure Swing nei prezzi massimi si verifica quando l'R.S.I. aumenta sopra il livello dei 70, scende ad un punto più basso (punto di fallimento), aumenta nuovamente non riuscendo tuttavia a raggiungere la linea di 70, e quindi scende al di sotto del primo punto più basso (un punto di fallimento). A questo punto bisognerebbe vendere.

• Supporti e resistenze all'interno dell'oscillatore.
All'interno del grafico dell'R.S.I. si individuano facilmente una serie di massimi o minimi relativi che è possibile collegare tra di loro. I punti che congiungono questi massimi o minimi relativi possono essere considerati dei supporti o delle resistenze che forniscono gli stessi segnali operativi della rottura di supporti e di resistenze dei grafici a barre.


Rsi interpretazione 2.jpg
L'esempio proposto riassume tre dei più significativi segnali da rottura di supporto e resistenza.


• Divergenza tra un grafico a barre di un bene e l'andamento del suo R.S.I.
La divergenza di prezzi tra un grafico a barre di un bene trattato e l'andamento del suo R.S.I. indica in modo chiaro che i prezzi stanno per cambiare il loro trend.
Se i prezzi stanno aumentando oppure sono uguali, mentre l'R.S.I. sta diminuendo, occorre fare attenzione ad un probabile cambiamento di direzione verso il basso degli stessi prezzi. Se invece i prezzi stanno diminuendo oppure sono sostanzialmente stabili, mentre l'R.S.I. sta aumentando, bisogna aspettarsi un probabile aumento del valore dei titoli. Tuttavia, i segnali che si ottengono dalle divergenze sono spesso falsi e discernere le divergenze che preludono ad una inversione del trend non è facile.


In generale dobbiamo prestare particolare attenzione al tempo che passa tra i due minimi o massimi relativi dell'RSI; tempi brevi e reazioni veloci sono solitamente molto meno affidabili di divergenze che si formano tra due punti distanti almeno 20 giorni. In ogni caso una divergenza su un RSI a 14 giorni va interpretata diversamente da una divergenza formatasi su un RSI a 50 giorni, più breve è il periodo e più limitato sarà il trend susseguente.

Il metodo giusto per interpretare questi segnali dell'R.S.I. è quello di considerarli come dei campanelli dall'allarme, dei segnali di possibile inversione o quantomeno di indebolimento della tendenza in atto. Le divergenze più affidabili sono quelle che scaturiscono da grafici settimanali e che hanno almeno 20-30 giorni come periodo di formazione.


Vedi anche: