Roc

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La sua costruzione si basa sulla differenza fra la chiusura più recente e la chiusura registrata n giorni prima rapportata a quest'ultima. In pratica rappresenta l'indicatore di momentum espresso in percentuale. Ad esempio, per costruire un ROC a 10 giorni, l'ultima chiusura deve essere divisa per la chiusura di 10 giorni indietro, il rapporto viene moltiplicato per 100 allo scopo di normalizzare l'oscillatore attorno ad una linea dello zero.

In formula :


ROC = (( P - P10) / P10 ) * 100

dove:
P = Ultima Chiusura
P10 = Chiusura di 10 giorni fa.

Se il prezzo del titolo di oggi è maggiore del prezzo di n periodi fa, il ROC sarà un numero positivo; se il prezzo del titolo di oggi è inferiore a quello di n periodi fa, il ROC sarà un numero negativo. La selezione del numero di periodi (giorni) su cui calcolare il ROC, dipende dal periodo di riferimento che si intende considerare.

I periodi di tempo più comuni sono il ROC a 12 giorni e il ROC a 25 giorni per compravendite a breve/medio termine, e il ROC a un anno ( 255 giorni ) per l'analisi di lungo termine. Le metodologie di utilizzo di questo indicatore di momentum sono essenzialmente tre.

  • La prima consiste nel porre l'attenzione a ciò che succede ai limiti della banda tipica di oscillazione. Se l'oscillatore si trova in queste zone, vuol dire che la performance di periodo del bene sottostante é massima o minima. In teoria bisognerebbe procedere ad acquisti o vendite quando l'oscillatore si trova in prossimità di zone lontane dalla linea dello zero, per esempio acquistando quando la linea del ROC buca dal basso verso l'alto un determinato valore, prestabilito a priori ( mediamente intorno a -10 ) e viceversa liquidare le posizioni quando l'oscillatore rompe dall'alto verso il basso il livello prestabilito ( nell'esempio sarà +10 ).
  • Il secondo metodo consiste nell'utilizzare la linea dello zero come generatrice di segnali: acquisto al superamento della linea, vendita alla sua perforazione. Il primo modo fornisce sicuramente segnali più tempestivi, ma per contro può generare parecchi falsi segnali. Infatti, il posizionamento dell'oscillatore vicino agli estremi della banda non implica necessariamente una immediata inversione di tendenza del bene sottostante, ma potrebbe essere solo un segnale del rallentamento del trend.Il secondo metodo elimina molti falsi segnali, ma spesso porta ad un'operatività ritardata, pertanto si consiglia di abbinare i due metodi visti: col primo si avranno dei segnali di allerta sui quali si potrà alleggerire le posizioni o chiuderle, col secondo si avrà la conferma del primo segnale e si potranno ribaltare le posizioni precedentemente chiuse.
  • Infine il terzo metodo, che per alcuni analisti rappresenta la via più completa e affidabile, consiste nell'analizzare le divergenze fra il grafico dell'oscillatore e il grafico del prezzo. Tale tecnica di utilizzo è comune all'utilizzo dei principali oscillatori.


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Fiat e R.O.C.

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