Directional Movement

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Il Modello del Movimento Direzionale

J. Welles Wilder Jr. ha sviluppato un sistema di tipo quantitativo euristico derivandolo dall'idea che la predominanza della domanda sull'offerta (o viceversa) sia identificabile attraverso l'osservazione degli incrementi che si registrano tra i valori di massimo e dei decrementi tra quelli di minimo, periodo dopo periodo. Così procedendo si può dire che, in un determinato arco temporale, la prevalenza degli incrementi tra i massimi sui decrementi tra i minimi è indice della esistenza nel mercato di una tendenza al rialzo.

Ne risulta una serie di algoritmi tra loro legati utilizzabili per:
• definire la natura della fase corrente del mercato;
• gestire le posizioni sul mercato.

Introduciamo le grandezze necessarie.
Sono necessari i valori di massimo, minimo e chiusura di ogni periodo t (indicati rispettivamente Ht, Lt e Ct ). 

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Per capire il significato delle formule aiutiamoci con la prossima figura.
In corrispondenza di ogni periodo t si calcolano le tre grandezze est, dmt+, dmt- : la misura della tendenza che si registra nella giornata o nell'intervallo di riferimento della analisi da un lato non basta per valutare l'esistenza o meno di un movimento di fondo al rialzo o al ribasso, dall'altro è scarsamente significativa se non è rapportata ad una misura del movimento totale, cioè ad est.


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Movimenti al rialzo, al ribasso o neutri dei prezzi.

Va riassunto in un solo valore tutta la serie dei dm- , dm+ , est che si succedono nel tempo per avere un numero che contenga tutte le informazioni ricavate nei periodi precedenti.

La versione del modello originale propone i seguenti valori sintetici:

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Nel grafico seguente si può osservare come gli andamenti delle curve ADX e DX siano piuttosto differenti.


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FTSE Mib con ADX e DX.

Una perequazione per media mobile esponenziale rende molto più leggibili le fasi a tendenza definita. D'altra parte, però, si notano i ritardi dell'indicatore ADX nel segnalare gli inizi dei trend definiti.

Gli indicatori DI+t e DI-t esprimono rispettivamente le componenti percentuali rialziste e ribassiste insite nella serie storica osservata. Il movimento direzionale può essere definito come la differenza tra DI+ e DI-: più è direzionale il movimento del prezzo di una attività finanziaria, più aumenta la differenza tra i valori dei due indicatori.
È da rilevare come si possa osservare una situazione di alta direzionalità in presenza di una scarsa volatilità in senso statistico; ciò che rileva il movimento direzionale è la frequenza nel verificarsi di situazioni temporalmente contigue di dm+ > 0 o dm- < 0 indipendentemente dal saggio di variazione percentuale dei prezzi.
L'Indice di movimento direzionale (DX) è solo una elaborazione aritmetica delle due curve DI+ e DI-.

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Curve DI+ DI- e DX (partendo rispettivamente dall'alto verso il basso).


In situazioni di alta direzionalità rialzista o ribassista i valori DI+ e DI- si divaricano sempre più (cresce DI+ decresce DI- nel primo caso e cresce DI- decresce DI+ nel secondo caso), mentre in situazioni di movimento congestionato i valori dei due indicatori sono pressoché bilanciati. Così l'Indice DX avrà valori tendenti a cento in caso di forte direzionalità del movimento dei prezzi (rialzista o ribassista che sia), e valori prossimi allo zero in situazioni di congestione del mercato. L'interpretazione della curva ADX, che è una perequazione esponenziale dell'Indice del movimento direzionale, è analoga a quella di DX. Per quanto riguarda l'utilità operativa, il sistema del movimento direzionale agisce su due direzioni:

1)come selettore o filtro per determinare una tendenza ben delineata o per scegliere un mercato in cui emerga una tale situazione, si osserva l'andamento della curva ADX. Per valori della ADX superiori ad una certa quota (normalmente indicata nel valore di 20), si ritiene si sia instaurata una tendenza al rialzo o al ribasso. L'indicazione ricavabile operativamente è di assumere posizioni speculative solo su quei mercati nei quali tale condizione è verificata.

2)in qualità di strumento di timing si verifica l'esistenza delle seguenti condizioni:
a) DI+(t-1) < DI-(t-1) e DI+t > DI-t segnale di acquisto
b) DI+(t-1) > DI-(t-1) e DI+t < DI-t segnale di vendita.

 

Naturalmente la condizione per poter prendere posizione nel mercato è che comunque ci sia una tendenza espressa dalla curva ADX con valori ritenuti sufficientemente alti. Occorre provvedere all'individuazione dei valori più adatti per il mercato oggetto d'interesse e attraverso verifiche ripetute si deve acquisire la necessaria sensibilità per rendere più tempestivi i segnali del sistema.

Vedi anche: