Quanto e come perdere nello scalping

Da traderpedia.
Versione del 23 apr 2012 alle 17:28 di imported>Stefano Fanton
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«Le decisioni impetuose e audaci in un primo momento riempiono di entusiasmo,
ma poi sono difficili a seguirsi e disastrose nei risultati.»

(Tito Livio)


Lo scalper, al pari di ogni altra tipologia di speculatore, deve seguire la Via della perdita, non quella del guadagno. In altri termini lo scalper deve concentrare le proprie energie emotive nello stilare un protocollo operativo che si preoccupi di controllare le perdite. La struttura di controllo delle perdite di uno scalper è molto diversa da quella di un trader, i rischi che è disposto a correre sono correlati al guadagno che mediamente ricava da un trade, pochi tick di guadagno atteso necessitano di uno stop altrettanto contenuto.

Molti scalper alle prime armi pensano che con lo scalping il rischio sia molto limitato poiché la perdita massima è contenuta in pochi tick del book, tuttavia è bene ricordare un concetto ovvio ma dalle conseguenze sgradite: pochi tick di perdita moltiplicati per molte operazioni in perdita creano un loss considerevole!

Al Destino, come ben sappiamo, non manca il senso dell’ironia e può quindi capitare che uno scalper possa perdere, con una sola operazione, il guadagno della giornata o anche di svariate sessioni semplicemente perché ha ignorato il proprio stop loss.

Lo stop loss è il livello massimo di perdita che si decide (a priori) di sopportare e può essere diviso in due distinte tipologie:
1. stop loss fisso (con un valore costante);
2. stop loss dinamico (che si adatta alla mutata situazione).

Nel protocollo operativo dello scalper l’applicazione coerente e disciplinata dello stop loss riveste un ruolo fondamentale per la sopravvivenza finanziaria di medio periodo. Lo stop loss fisso è generalmente compreso in un range che va tra uno e quattro tick, viene calcolato a mente nel momento d’apertura della posizione e quasi mai viene inserito in automatico nel book perché spesso capita che il livello dello stop viene toccato ma senza essere realmente intaccato come supporto.


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Se lo scalper ha posto quota 10,00 come supporto non basta che il livello sia toccato per far saltare lo stop ma deve “collassare”. Lo scalper chiuderà il trade quando a quota 10,00 resteranno pochi pezzi, ad esempio 10.000 (ipotizzando una chiusura di 3.000-4.000 pezzi). La rapidità è quindi un fattore determinante come pure la capacità di valutare l’abbattimento del livello. 

A volte lo scalper individua uno stop loss prima ancora di fare un’operazione, il livello di supporto o di resistenza appare così chiaro da meritare un’attenta ricerca del momento in cui entrare in posizione sfruttando il livello individuato.

Diamo un’occhiata al book seguente…


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Cosa balza immediatamente agli occhi? Quota 13,0000 balza immediatamente all’occhio per due distinti motivi:
1. Presenta un’anomalia di quantità, 142.736 pezzi contro una media di 55.000 pezzi per livello.
2. È una cifra “rotonda”, non importante come quota 10, 100 o quota 1 ma meritevole di attenzione.

Individuato il livello lo scalper può quindi pianificare la propria operatività facendo:
• Un trade al rialzo con stop a quota 13,00.
• Un agguato a quota 13,00 che verrà utilizzato come livello di short se dovessero collassare i prezzi.

In questo caso quindi lo scalper individua i livelli di stop sensibili sul book prima ancora di pianificare un trade. La decisione operativa verrà in un secondo momento quando la direzione attesa dei prezzi verrà individuata anche se appare evidente dal book una pressione in acquisto, la lettera è carica nel terzo e nel quarto livello (179.234 e 107.352 pezzi) mentre è quasi inesistente nel primo e nel secondo livello (4.965 e 27.769 pezzi). In casi come questo spesso, come per magia, le offerte spariscono appena hanno la possibilità di essere eseguite (primo e secondo livello) dando l’impressione che chi muove la lettera in realtà non voglia essere eseguito ma desideri “spaventare” il mercato per contenere i movimenti di brevissimo.

Ed è proprio così.

Ad ogni modo una volta che lo scalper è entrato in posizione con lo stop loss ben impostato, può accadere (ed è quello che si spera) che il titolo cominci a muoversi nella direzione giusta senza nemmeno avvicinarsi allo stop loss. In altri termini si va subito in guadagno e si è chiamati a gestire i profitti invece della perdita!

Un problema da poco? Mica tanto, in realtà è altrettanto devastante per la psiche dello scalper che subisce un grande stress sia quando perde soldi che quando perde profitti magari trasformando un trade in guadagno in un trade in perdita.

Oltre il danno la beffa! Lo scalper può, in alcuni casi, ovviare a questo rischio utilizzando lo stop “dinamico” che dopotutto non è altro che il riposizionamento del livello di uscita dal trade. Vediamo la mutata situazione del book precedente.

Ipotizziamo che il nostro scalper sia entrato in posizione nel book spazzolando quota 13,0300. Ora è long con 4.965 pezzi con uno stop a quota 13,00. Cosa osservate?


Perdere scalping 3.jpg


Non proprio priva di rischi questa operazione, tuttavia le cifre rotonde vanno sempre osservate con attenzione poiché solitamente sono capaci di catalizzare molti ordini…

Quale ulteriore elemento depone assolutamente a favore della tenuta di quota 13,00 come supporto? Ragionateci un attimo…
Abbiamo una cifra rotonda, quota 13, e ben 142.736 pezzi in acquisto ma, soprattutto, abbiamo una qualità degli acquirenti nettamente migliore, più affidabile. Abbiamo, in altri termini, 185 compratori contro una media di sette venditori per livello.

Quale significato dare a questa differenza? Beh, se i 143.736 pezzi fossero offerti da un paio di controparti verrebbe il dubbio che si tratti di una trappola, maggiori le proposte e minore diviene il rischio di un brusco e rapido abbattimento degli acquisti o delle vendite. La qualità dei partecipanti al livello 13 è migliore perché gli acquisti sono frazionati e quindi potenzialmente più affidabili, anche se cambia idea qualche acquirente il livello rimane valido tecnicamente.

Questo dato va preso in grande considerazione quando si valuta un supporto o una resistenza poiché permette di avere una immediata valutazione del potenziale rischio del livello. Un dato secondario ma che può fare la differenza.

Quindi, ricapitolando, il nostro scalper è long per 4.965 pezzi pari a un controvalore di 64.694€. Va ricordato che lo scalper predilige le quantità irregolari per le proprie operazioni per non farsi individuare facilmente nel book. Lo stop loss è posizionato a distanza di tre tick dal prezzo di ingresso e quindi si trova a quota 13,00.

Ora possono succedere due cose:
1. Lo stop loss salta più o meno velocemente;
2. Il trade comincia a produrre profitti.

Bene, se salta lo stop la perdita sarà pari a 0,03€*4.965 e quindi si tratta di 148,95€ cifra alla quale va sommato il costo delle commissioni, circa 10€ (5€ in acquisto e 5€ in vendita). Naturalmente le commissioni variano molto da intermediario a intermediario e da cliente a cliente, una stima di 5€ ad eseguito appare verosimile anche se appare chiara l’esigenza dello scalper di contenere al massimo le commissioni. La cifra persa, in caso di chiusura per stop loss, è quindi pari a 158,95€.

Questa è l’unica variabile “quasi” certa del trade. Scrivo “quasi” perché se si aspetta troppo quota 13,00 sparisce e si dovrà chiudere uno o più tick sotto lo stop. Al non economico costo (per uno scalper) di circa 50€ a tick…

Capite subito che lavorando con circa 60.000€ bastano tre operazioni, in perdita di tre tick, per generare un loss complessivo di circa 500€. Quanto e come si perde è una delle poche cose sulle quali uno speculatore ha un grande controllo, non totale e assoluto, ma abbastanza grande da poter condizionare ogni performance complessiva di periodo. La Via da perseguire è il controllo della perdita alla quale è imperativo andare incontro senza paura ed esitazione. Si tratta di una compagna certa, fedele ed affidabile di ogni trader, siate certi che ogni scalper di successo conosce molto bene l’importanza del controllo della perdita.

Ma non sono sempre spie e dolori. A volte il trade appena aperto prosegue nella direzione ipotizzata (ricordate che in ultima analisi lo scalper ha il 50% di possibilità di azzeccare il micro trend) e comincia a produrre profitti con una velocità appena più ridotta (si deve considerare il costo delle commissioni) ma pur sempre degna di considerazione già dopo un paio di tick. Vediamo l’evoluzione del book precedente.


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Quota 13,00, lo stop loss impostato, è semplicemente sparita e, cosa ancora più interessante, il prezzo di carico (13,03) è distante due tick dal primo incrocio utile in denaro. Ottimo, chiudendo a 13,05 il gain è di due tick meno le commissioni pari a 89,3€ (99,3€-10€) ma è giusto chiudere il trade? No, è decisamente inopportuno!

Non ci sono segnali di cedimento nel denaro o di aumento della lettera, pochi secondi dopo la situazione si rende ancora più interessante con un generale aumento del denaro.


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Proprio in queste situazioni si deve impedire a un trade in gain di trasformarsi in un trade in loss utilizzando lo stop dinamico e, quindi, riposizionando quanto prima possibile lo stop sul livello del prezzo di acquisto, in questo caso 13,03.
Così procedendo, nella peggiore ipotesi, si chiuderà il trade in pari dando però la possibilità ai prezzi di crescere ancora.

Lo stop dinamico, quindi, altro non fa che accompagnare la crescita (se long) o il calo (se short) delle quotazioni trasformando quanto prima il trade in un “trade perfetto” ovvero in una operazione che non ha alcun rischio poiché, nella peggiore delle ipotesi, si chiuderà in pari.
Azzerare il rischio quanto prima è di fondamentale importanza nei micro movimenti ricercati dallo scalper, meglio chiudere in pari svariate volte che in loss. D’altronde un solo trade in stop di tre tick, come quello appena visto, genera 158,95€ di loss, pari a quasi 16 operazioni chiuse in pari con la sola perdita delle commissioni…

L’azzeramento dello stop è un obiettivo primario che non può essere sempre raggiunto, ma che vale la pena ricercare sempre. Ma non è finita.
Lo stop dinamico, una volta impostato sul prezzo di carico, non finisce la propria utilità ma anzi si trasforma in una specie di “trailing profit” crescendo ancora e quindi proteggendo parte dei profitti. Aggiorniamo la situazione del book.


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Ora i 4.965 pezzi acquistati a 13,03 potrebbero essere incrociati a 13,06 con un guadagno di 138,6€ (148,95€-10€) nel denaro o di 188,6€ nella lettera a quota 13,07 mettendosi quindi in coda. Ma per quale motivo chiudere il trade così?
Lo stop è stato posizionato al prezzo di carico, i prezzi continuano a salire e quindi si possono solamente perdere i guadagni che al momento stanno maturando.

Occorre proteggerli trovando un giusto compromesso tra una revisione ulteriore dello stop e i tick di oscillazione che si desidera far fare ai prezzi, uno stop troppo stretto salta inevitabilmente con una grande frequenza.
In questo specifico caso lo stop andrebbe posizionato a 13,04€, un livello carico e distante due tick dalla prima lettera, successivamente lo scalper può revisionare lo stop saltando su altri livelli molto carichi oppure mantenendo sempre due tick di distanza dalla prima lettera.

Il riposizionamento dello stop richiede una certa esperienza e sensibilità da parte dello scalper, che non deve avere troppa fretta nell’avvicinare il livello al denaro o alla lettera. D’altra parte lo scopo primario è quello di sopravvivere finanziariamente fino a quando si manifestano profitti, lo stop loss dinamico è quindi un’arma a doppio taglio perché se da un lato protegge il capitale fino ad azzerare il rischio, dall’altro lato riduce la possibilità ai prezzi di oscillare provocando, a volte, delle inopportune uscite.

Lo stop loss, è bene ribadirlo, per lo scalper non va assolutamente inserito in macchina, ma va fatto saltare manualmente valutando, caso per caso, quando farlo. Lo stop loss è dinamico solamente nella direzione del trade, deve ridurre i rischi e non aumentarli anche se, a volte, lo scalper modifica non in senso restrittivo lo stop loss ampliandolo.

La regola dello stop loss può quindi essere infranta o elusa, una differenza che vale la pena indagare.

• Quando uno scalper ignora uno stop loss INFRANGE la regola. Può capitare che il trade si chiuda con un profitto ma l’operazione è SBAGLIATA!
• Quando uno scalper allarga lo stop loss ELUDE la regola. Aumenta il rischio commettendo non tanto un errore quanto un’imprudenza.

Diciamocelo a chiare lettere, ognuno di noi è tentato di infrangere ed eludere la regola dello stop loss perché a nessuno piace perdere denaro, tuttavia se l’elusione può essere tollerata con moderazione, mai lo scalper deve infrangere la regola dello stop loss. Mai.

Questo perché la debolezza dello scalper non è nella tecnica ma nella mente, se non è in grado di controllare le perdite, alla fine saranno le perdite a controllarlo.

L’imperativo è semplice: spera nel meglio ma preparati al peggio.

In altri termini va ricordato il filo conduttore di questo libro, CONOSCI TE STESSO, non il mercato.

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