Lehman Brothers

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"Il successo inizia solo quando la tua struttura mentale si allinea con la struttura dei mercati indipendentemente dalla tecnica che usi."
(Bill Williams)


Lehman Brothers è una banca d’affari statunitense fondata nel 1850 a Montgomery, Alabama, dai fratelli Henry, Emanuel e Mayer Lehman. Quotata al NYSE con il simbolo LEH è uno dei primari operatori del mercato di titoli di stato statunitensi.

Nel 2000 celebra i 150 anni dalla fondazione, nel 2005 viene nominata "Best Investment Bank" da Euromoney, nel 2006 è al primo posto nella classifica di Barron's per le “500 annual survey of corporate performance for the largest companies in the U.S. and Canada”. Inoltre è il primo dealer della borsa di Londra per volume di trading. Nel 2007 è al primo posto nella classifica "Most Admired Securities Firm" di Fortune. Realizza profitti record per il quarto anno consecutivo.

Nel 2008, il 15 settembre, Lehman Brothers dichiara bancarotta.

Il sito internet della banca, www.lehman.com, presenta un laconico comunicato:

Lehman Brothers Holdings Inc. has filed for bankruptcy protection in the U.S.
SEE BELOW FOR MORE INFORMATION ON LEHMAN BROTHERS HOLDINGS INC. AND THE DISPOSITION OF BUSINESSES AND SUBSIDIARIES OF LEHMAN BROTHERS HOLDINGS INC.

Bancarotta. Un termine che ha un significato che non lascia spazio ad equivoci, il banco è rotto, la storia di Lehman Brothers, un pilastro di Wall Street, è conclusa. Ma come si è arrivati a questo? Come per Bear Stearns la parola è la stessa: mutui subprime.

Il 15 settembre 2008 Lehman Brothers Holdings chiede l’ammissione al Chapter 11, le norme che disciplinano l’amministrazione controllata negli USA dopo un week end di febbrili trattative per evitare il fallimento. Ma quando sia Bank of America che Barclays hanno abbandonato le trattative la situazione è precipitata.

Contemporaneamente Bank Of America acquisisce il controllo di Merril Lynch per circa 44 miliardi di dollari, 29 dollari per azione, con un premio del 70% rispetto alla chiusura precedente.
La bancarotta di Lehman Brothers innesca un ciclone che affonda le borse, in particolare i titoli del settore finanziario, i mercati cominciano a temere un rallentamento globale della crescita economica e nelle sale operative non si parla più di vendite da panico ma di vendite “catartiche”, un neologismo per sperare di essere arrivati al fondo del barile.

Speranza mal riposta.

L’amministratore delegato Richard Fuld, scampato alla crisi Ltcm, soccombe alle crisi dei mutui subprime, Lehman Brothers è il primo grande nome di Wall Street a fallire e, a differenza di Bear Stearns, non c’è nessun piano di salvataggio. Solamente sette giorni prima Fannie Mae e Freddie Mac sono state salvate dalle autorità ma per Lehman la porta è chiusa, non c’è più denaro pubblico per salvare un’altra banca in crisi. Questa almeno è la motivazione “ufficiale”.

Il titolo Lehman Brothers perde il 95% in una sola sessione, un impressionante tracollo per uno dei pilastri del sistema finanziario americano, purtroppo non è possibile chiudere tutte le falle e, anche se l’amministrazione Usa era già scesa in campo in altri casi (cosa che stupisce considerando che parliamo del Paese del libero mercato e del liberismo puro) per Lehman non c’è più nulla da fare.

Bancarotta.

Al contrario Merrill Lynch è in forte rialzo, +40% a 23,94 dollari a seguito dell’acquisizione da parte di Bank of America che per essere completata manca solo della firma ufficiale.
La Fed, come misura a sostegno dei mercati e per non aumentare i timori e aumentare la liquidità, annuncia l’ampliamento della gamma di garanzie accettate per prestiti dalle banche di investimento. Come forma di garanzia ora potranno essere presentate anche obbligazioni “junk bond”, letteralmente obbligazioni spazzatura. Il Tesoro appoggia la Fed e ribadisce che farà il necessario per la stabilità dei mercati.

La dolorosa verità è che il fallimento di Lehman Brothers è il più grande nella storia delle bancarotte mondiali, ancora più grande del crac di WorldCom o di Enron.
Con una stima di 613 miliardi di dollari il debito di Lehman appare semplicemente spaventoso. La graduatoria che segue è la lista dei maggiori crac nella storia societaria statunitense, in base a dati elaborati da Bloomberg:

1) LEHMAN BROTHERS (613 miliardi)
2) WORLDCOM (103,9 miliardi)
3) ENRON (63,4 miliardi)
4) CONSECO (61,4 miliardi)
5) TEXACO (35,9 miliardi)
6) FINANCIAL CORP OF AMERICA (33,9 miliardi)
7) REFCO (33,3 miliardi)
8) INDYMAC BANCORP (32,7 miliardi)
9) GLOBAL CROSSING (30,2 miliardi)
10) CALPINE (27,2 miliardi)

La classifica è guidata da Lehman Brothers con oltre 600 miliardi di dollari di debito.

"È prematuro dire se il peggio è alle spalle", ha ammonito il direttore generale del Fmi, Strauss-Kahn.

Cosa insegna la faccenda Lehman Brothers? Beh, ogni investitore dovrebbe chiedersi se può esistere un titolo sicuro al quale affidare i propri risparmi nel lungo periodo.

E rispondersi di no!

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