Differenze tra le pagine "Elder ray" e "Elliott Oscillator"

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Indicatore sviluppato da [[Alexander Elder|Alexander Elder]] nel 1989, e presentato nel suo “Trading for a Living”. A giudizio dell'autore, i "raggi Elder" riescono a verificare la tempra delle forze rialziste e ribassiste sotto la cute del mercato, così come i raggi X verificano la compattezza delle ossa sotto la pelle.  
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Secondo Tom Joseph, sviluppatore dell'applicativo di analisi tecnica Advanced GET (acronimo di Gann&Elliott Trader), circa il 65% dell'analisi delle onde di [[Ralph Nelson Elliott|Elliott]] è fatto di complesse regole, che a loro volta prevedono diverse variabili. Inoltre, il 35% delle regole chiare contribuiscono all'80% dei profitti che possono essere raggiunti usando le onde di Elliott. Partendo da questa premessa, Joseph ha sviluppato una serie di algoritmi atti a semplificare e automatizzare il conteggio delle onde; uno di questi è appunto l’Elliott Oscillator, che poi altro non è che una semplice differenza fra la [[medie mobili|media mobile]] a 5 e la media mobile a 35 periodi dei prezzi. Ma facciamo un passo indietro.  
  
Il calcolo dei raggi Elder si svolge in tre stadi, e per far ciò è necessario dividere, e non solo idealmente, il monitor in tre finestre orizzontali:
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[[Image:Elliott_oscillator_1.jpg|thumb|right|250px|Settaggi personalizzabili dell'Elliott Oscillator. Visual trader.]]Tutti sanno come si sviluppa un ciclo completo - per esempio, al rialzo - nell'ambito della teoria di Ralph Nelson Elliott: un primo movimento al rialzo, gracile, debole, a cui partecipa solo una piccola percentuale dei [[trader]], quelli che vogliono trarre vantaggio dal profondo [[ipervenduto]] in cui il mercato si trova. Ma ben presto i prezzi ora più elevati convincono gli smart trader a prendere profitto, e altrettanto fanno coloro che non avevano venduto nel ribasso precedente il selling climax. Si ha così la Seconda Onda, che infatti fallisce nell'andare al di sotto del minimo assoluto - prima condizione per l'uptrend - e che ben presto lascia posto ad un nuovo rally. <br>L’Elliott Oscillator può essere costruito agevolmente grazie al Price Oscillator che calcola la differenza tra due medie mobili. In questo caso è sufficiente inserire i parametri 5 e 35.
  
''1) Nella parte alta si visualizza il prezzo, in formato bar-chart, accompagnato da una media mobile esponenziale, preferibilmente a 13 giorni;<br>2) Nella parte media si visualizza il Bull Power;<br>3) Nella parte bassa si visualizza il Bear Power.''
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Nel grafico che segue vediamo raffigurate le cinque ondate rialziste (e, limitatamente alla prima onda, le cinque onde di grado inferiore): si noti la divergenza sull'Elliott Oscillator fra la terza e la quinta onda, così come la convergenza fra prima e terza onda e come l'Oscillatore ritorni allo zero in occasione della quarta onda.<br>In questo momento intervengono nuovamente i ribassisti, che non credono ad un nuovo uptrend, e che intraprendono/aggiungono posizioni allo scoperto: affinchè le loro analisi siano corrette, non si dovrebbe realizzare un nuovo massimo, e pertanto molti di loro piazzano gli [[stop loss|stop]] al di sopra della Prima Onda. Ma la ripresa dei corsi si rivela fondata, e i prezzi iniziano a strappare verso l'alto, spesso lasciando dei [[gap dei prezzi|gap]].  
  
Il prezzo rappresenta il consensus momentaneo sul valore del titolo, così come emerge dallo scontro quotidiano tra le forze rialziste e quelle ribassiste; la media mobile rappresenta il consenso medio sul valore del titolo nell'arco di tempo considerato. <br>Il messaggio più importante fornito dalla media mobile proviene dalla sua inclinazione, nonchè ovviamente dalla sua direzione: quando sale, mostra che la folla sta diventando rialzista, quando scende evidenzia il prevalere delle forze ribassiste. Un primo suggerimento che si può dare è di operare solo nella direzione presa dalla media mobile.<br>
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Siamo ormai nella Terza Onda, usualmente la più lunga, nonchè quella che registra la più ampia partecipazione di trader. Ad un certo punto incomincia un ordinato e composto profit-taking, che riporta i prezzi al di sopra del massimo registrato con la Prima Onda.<br>
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[[Image:Elliott_oscillator_2.jpg|center]]
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<br>La Quarta Onda lascia successivamente il posto alla Quinta Onda, che però registra una minore partecipazione, e che infatti registra un impeto inferiore all'ultima onda impulsiva. Il rally in cinque onde ben presto lascia il posto alla fase correttiva, dalla nota conformazione A-B-C. Tutto ciò è brillantemente registrato dall'Elliott Oscillator. <br>Partendo da una situazione di divergenza (A), si sviluppa un primo rally, che apparentemente si prefigge il solo scopo di tirare i prezzi fuori dall'ipervenduto. Il rally permette all'Elliott Oscillator di avvicinarsi alla linea dello zero e di stazionarvi intorno fintantochè si completa la Seconda Onda: il nuovo rally dei prezzi (Terza Onda) è registrato dall'oscillatore, che infatti fa anch’esso un nuovo massimo.  
  
Il Bull Power è dato dalla differenza fra il massimo del giorno e la media mobile a 13 giorni delle chiusure:
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A questo punto è necessario prestare attenzione all'Oscillatore, se la Quarta Onda è tale, l'Elliott Oscillator deve ritracciare almeno il 90% della distanza fra il massimo e la linea dello zero; ovvero, deve ritornare alla linea dello zero, o anche poco al di sotto. A questo punto entrano sul mercato coloro che non avevano partecipato al precedente rally, e così il mercato registra un nuovo massimo, non imitato però dall'Elliott Oscillator, che infatti fa registrare una bearish divergence: una volta che la Quinta Onda si è completata, il mercato è pronto per una fase di correzione, che si svilupperà secondo le tre onde A-B-C.  
<center>'''''h - mov(c,13,e)<br>'''''</center>
 
e viene visualizzato nella finestra centrale come istogramma. Di solito, il massimo si trova al di sopra della media mobile, il Bull Power è positivo e l'istogramma si trova sopra la linea dello zero. Possiamo pensare al Bull Power come all'abilità delle forze rialziste nello spingere i prezzi al di sopra del livello medio del consenso sul valore: esso sale quando i rialzisti divengono sempre più forti, e scende quando invece si indeboliscono.<br>
 
  
Il Bear Power si ottiene come differenza fra il minimo della giornata e la media mobile esponenziale a 13 giorni delle chiusure:<br>
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Ovviamente le stesse considerazioni, ribaltate, valgono in caso di downtrend.<br>
<center>'''''&nbsp;l - mov(c,13,e)<br>'''''</center>
 
e si visualizza come istogramma.
 
 
 
Normalmente, il minimo giace al di sotto della media mobile, il Bear Power è negativo, e l'istogramma si trova al di sotto della linea dello zero. Pensiamo al Bear Power come all'abilità dei ribassisti di spingere il prezzo sotto il livello medio di consenso sul valore.<br>
 
 
 
Il Bear Power scende quando i ribassisti acquisiscono forza, e sale quando essi diventano più deboli. Quando il Bear Power diventa positivo, è l'indicazione che i rialzisti stanno prevalendo in maniera netta.
 
 
 
[[Image:Elder.jpg|center|Elder.jpg]]
 
<center>''In questo esempio è visualizzato un concreto caso di acquisto: Bear Power in divergenza positiva e in rialzo, Bull Power e media mobile esponenziale in ascesa.''</center>
 
<br>Regole operative<br>In linea di principio, bisogna operare solo nella direzione indicata dalla media mobile, e avvalersi dei Bull Power e Bear Power per individuare i livelli di ingresso ed uscita.<br>
 
 
 
''a) Le migliori condizioni per l'acquisto si presentano quando il trend è al rialzo (così come individuato dalla media mobile), e il Bear Power è negativo ma in ascesa; sono poi condizioni preferibili un Bear Power in divergenza positiva con i prezzi - ovvero, un Bear Power che faccia segnare un minimo superiore a quello precedente, essendo il minimo sui prezzi più profondo di quello precedente - e un Bull Power in ascesa. Qualora queste condizioni si realizzino, il livello di acquisto sarà dato dal superamento del massimo degli ultimi due giorni, con uno stop al di sotto dell'ultimo minimo.''
 
 
 
''b) Le condizioni essenziali per lo short sono: un trend al ribasso (media mobile esponenziale a 13 giorni inclinata negativamente) e un Bull Power positivo ma in discesa; le condizioni desiderabili sono rappresentate da un Bull Power proveniente da una divergenza ribassista e da un Bear Power il cui ultimo minimo è più basso del precedente minimo.''
 
 
 
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Ci si metterà short nel momento in cui il prezzo scenderà al di sotto del minimo degli ultimi due giorni, con uno stop al di sopra del precedente massimo. Anche in questo caso, il Bull Power può essere impiegato per aggiungere posizioni. Il segnale di ricopertura scatterà quando i prezzi faranno segnare un nuovo minimo, non imitati dal Bear Power: è l'evidenza dell'indebolimento degli orsi e del fatto che i prezzi scendono solo per inerzia.&nbsp;È il momento di ricoprirsi e di attendere il segnale per mettersi long.
 
 
 
Il Bear Power è utile anche per accrescere le posizioni (pyramiding): a trend ormai avviato si possono aggiungere posizioni rialziste qualora il Bear Power torni sotto la linea dello zero, per poi romperla nuovamente verso l'alto. La situazione è fisiologica fintantochè ogni nuovo massimo dei prezzi è accompagnato da un nuovo massimo del Bull Power; qualora ciò non si verifichi, la situazione di indebolimento dei tori sarà evidente: il segnale di vendita sarà dato quando il prezzo farà registrare un nuovo massimo, ma il Bull Power farà segnare un picco meno elevato di quello del precedente rally.
 
  
 
== Vedi anche:  ==
 
== Vedi anche:  ==
  
 
*[[Indice sequenziale Analisi Algoritmica|Indice sequenziale Analisi Algoritmica]]
 
*[[Indice sequenziale Analisi Algoritmica|Indice sequenziale Analisi Algoritmica]]
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*[[Ralph Nelson Elliott]]
  
[[Category:Oscillatori]]
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[[Category:Oscillatori]] [[Category:Ralph_Nelson_Elliott]]

Versione attuale delle 12:19, 24 apr 2012

Secondo Tom Joseph, sviluppatore dell'applicativo di analisi tecnica Advanced GET (acronimo di Gann&Elliott Trader), circa il 65% dell'analisi delle onde di Elliott è fatto di complesse regole, che a loro volta prevedono diverse variabili. Inoltre, il 35% delle regole chiare contribuiscono all'80% dei profitti che possono essere raggiunti usando le onde di Elliott. Partendo da questa premessa, Joseph ha sviluppato una serie di algoritmi atti a semplificare e automatizzare il conteggio delle onde; uno di questi è appunto l’Elliott Oscillator, che poi altro non è che una semplice differenza fra la media mobile a 5 e la media mobile a 35 periodi dei prezzi. Ma facciamo un passo indietro.

Settaggi personalizzabili dell'Elliott Oscillator. Visual trader.

Tutti sanno come si sviluppa un ciclo completo - per esempio, al rialzo - nell'ambito della teoria di Ralph Nelson Elliott: un primo movimento al rialzo, gracile, debole, a cui partecipa solo una piccola percentuale dei trader, quelli che vogliono trarre vantaggio dal profondo ipervenduto in cui il mercato si trova. Ma ben presto i prezzi ora più elevati convincono gli smart trader a prendere profitto, e altrettanto fanno coloro che non avevano venduto nel ribasso precedente il selling climax. Si ha così la Seconda Onda, che infatti fallisce nell'andare al di sotto del minimo assoluto - prima condizione per l'uptrend - e che ben presto lascia posto ad un nuovo rally.
L’Elliott Oscillator può essere costruito agevolmente grazie al Price Oscillator che calcola la differenza tra due medie mobili. In questo caso è sufficiente inserire i parametri 5 e 35.

Nel grafico che segue vediamo raffigurate le cinque ondate rialziste (e, limitatamente alla prima onda, le cinque onde di grado inferiore): si noti la divergenza sull'Elliott Oscillator fra la terza e la quinta onda, così come la convergenza fra prima e terza onda e come l'Oscillatore ritorni allo zero in occasione della quarta onda.
In questo momento intervengono nuovamente i ribassisti, che non credono ad un nuovo uptrend, e che intraprendono/aggiungono posizioni allo scoperto: affinchè le loro analisi siano corrette, non si dovrebbe realizzare un nuovo massimo, e pertanto molti di loro piazzano gli stop al di sopra della Prima Onda. Ma la ripresa dei corsi si rivela fondata, e i prezzi iniziano a strappare verso l'alto, spesso lasciando dei gap.

Siamo ormai nella Terza Onda, usualmente la più lunga, nonchè quella che registra la più ampia partecipazione di trader. Ad un certo punto incomincia un ordinato e composto profit-taking, che riporta i prezzi al di sopra del massimo registrato con la Prima Onda.

Elliott oscillator 2.jpg


La Quarta Onda lascia successivamente il posto alla Quinta Onda, che però registra una minore partecipazione, e che infatti registra un impeto inferiore all'ultima onda impulsiva. Il rally in cinque onde ben presto lascia il posto alla fase correttiva, dalla nota conformazione A-B-C. Tutto ciò è brillantemente registrato dall'Elliott Oscillator.
Partendo da una situazione di divergenza (A), si sviluppa un primo rally, che apparentemente si prefigge il solo scopo di tirare i prezzi fuori dall'ipervenduto. Il rally permette all'Elliott Oscillator di avvicinarsi alla linea dello zero e di stazionarvi intorno fintantochè si completa la Seconda Onda: il nuovo rally dei prezzi (Terza Onda) è registrato dall'oscillatore, che infatti fa anch’esso un nuovo massimo.

A questo punto è necessario prestare attenzione all'Oscillatore, se la Quarta Onda è tale, l'Elliott Oscillator deve ritracciare almeno il 90% della distanza fra il massimo e la linea dello zero; ovvero, deve ritornare alla linea dello zero, o anche poco al di sotto. A questo punto entrano sul mercato coloro che non avevano partecipato al precedente rally, e così il mercato registra un nuovo massimo, non imitato però dall'Elliott Oscillator, che infatti fa registrare una bearish divergence: una volta che la Quinta Onda si è completata, il mercato è pronto per una fase di correzione, che si svilupperà secondo le tre onde A-B-C.

Ovviamente le stesse considerazioni, ribaltate, valgono in caso di downtrend.

Vedi anche: