Azioni

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«Gli uomini che preferiscono le obbligazioni non sanno quello che si perdono».
(Peter Lynch)

Le azioni sono dei titoli rappresentativi di una quota di capitale di una società per azioni, la differenza rispetto ai titoli obbligazionari è sostanziale, se l’obbligazionista vanta un credito verso la società emittente, l’azionista è in parte proprietario della società e il rendimento del suo investimento sarà dato in parte dagli utili che la società distribuisce, ed in parte dalla variazione del valore di borsa dell’azione, che può essere sia positiva che negativa (capital gain).

L’investimento azionario comporta un elevato grado di rischio: è vero che il rendimento può essere molto elevato ma può altresì diventare negativo, generando in questo caso una perdita che nella peggiore delle ipotesi può portare all’azzeramento del capitale investito. Le azioni hanno un valore nominale, un valore effettivo che è dato dal valore contabile netto del patrimonio della società diviso per il numero delle azioni in circolazione ed un valore di borsa che è il valore di mercato al quale il titolo viene trattato in borsa e deriva dall’incontro della domanda con l’offerta.

Il valore di borsa è soggetto a continue fluttuazioni determinate in principal modo dalle aspettative degli investitori sull’andamento futuro della società, delle prospettive economiche del Paese nel quale la stessa opera, del livello dei tassi e di quello dell’inflazione. Il valore di borsa di un titolo azionario può in questo modo scostarsi anche di molto rispetto al suo valore effettivo.

Per essere soci di una società, e quindi per poter partecipare alle assemblee degli azionisti, è necessario possedere almeno una azione che è una quota della proprietà di una società.


• Azioni ordinarie. Conferiscono all’azionista il diritto al dividendo, il diritto al rimborso del capitale in caso di scioglimento della società, il diritto di opzione in caso di aumento del capitale, il diritto di voto nelle assemblee ordinarie e straordinarie della società.

• Azioni privilegiate. Conferiscono all’azionista la precedenza nella ripartizione degli utili e nel rimborso del capitale all’atto dello scioglimento della società. Di contro vi sono delle limitazioni nel diritto di voto, che è concesso solamente nelle assemblee straordinarie.

• Azioni di risparmio. Sono state istituite con la legge 7 giugno 1974 n. 216: nessun diritto di voto nelle assemblee ma privilegi nella distribuzione del dividendo. Possono essere emesse solo dalle società quotate in borsa.


L’azione ordinaria è quella che maggiormente sarà oggetto di speculazione da parte del trader che vede proprio nella compravendita di strumenti finanziari l’essenza della propria esistenza professionale.

A partire dai primi anni ’70 si è progressivamente diffusa una forma di collezionismo, chiamata “scripofilia”, che riguarda i certificati azionari ed obbligazionari. I documenti finanziari d’epoca sono intrisi di storia della finanza, basti pensare ai bellissimi certificati delle prime società ferroviarie che sono, dal punto di vista grafico, quasi delle opere d’arte.


Azione Stand Oil.jpg


Molti artisti illustri hanno curato la grafica dei certificati azionari di svariate società, rendendoli oggetti di interesse storico e decorativo. Il mercato dei titoli azionari da collezione è florido e in pieno sviluppo: nel 2000 un certificato emesso nel 1870 dalla Standard Oil Company con firma di John D. Rockefeller è stato venduto a ben 120.000 dollari, un prezzo enorme per un vecchio documento finanziario.

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