Differenze tra le pagine "Indice ISEQ 20" e "Il caso Tiscali"

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L'indice ISEQ 20,&nbsp;della Borsa di Dublino in Irlanda, è composto dai 20 principali titoli per capitalizzazione e negoziazione, compresi&nbsp;nell'ISEQ Overall Index&nbsp;della Borsa Irlandese. L'indice viene diffuso&nbsp;il 31 dicembre 2004 con base 1.000, prima dei ribassi del 2008 arriva a quotare oltre 1.500 punti per poi crollare a poco più di 300 punti.<br>
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<center>''«In borsa imparate dagli errori altrui.<br>La vita è troppo breve per riuscire a commetterli tutti». <br>''(J.B. Quinn)</center>
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== Vedi anche: ==
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Il motto delle società Dot Com era «diventa grande o è persa» e, in effetti, non si può negare che Tiscali sia diventata grande. Tuttavia l’andamento iniziale delle quotazioni rappresenta uno dei casi più emblematici di un titolo comprato e venduto sulla base delle notizie e delle aspettative degli investitori.
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Le azioni Tiscali divennero il simbolo della concretizzazione della new economy ed ebbero un incremento di prezzo incredibile, da 46 a 1.200 euro in poche settimane. L’euforia collettiva sembrava non avere mai fine e le previsioni di sviluppo erano ottime.<br>
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<center>''Andamento grafico del Boom di Tiscali fino al massimo storico assoluto''</center><br>
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Ma le aspettative vanno verificate nel concreto prima o poi e appena uscirono i dati di bilancio le quotazioni vennero drasticamente ridimensionate per poi scatenare un effetto panico che fece crollare il titolo a livelli sempre più bassi.
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Il [[trend]] va sempre seguito, specie se ci sono movimenti consistenti in acquisto e in vendita. Chi ha saputo cavalcare la tendenza e uscire ai primi segnali di debolezza ha potuto contare su lauti guadagni. Viceversa, chi si è affidato all’emotività e alla speranza, sovraccaricando di fiducia le proprie previsioni, è rimasto con il cerino acceso tra le dita e ora può solo raccontare quanto dolore può provocare un eccesso di calore vicino a mani che riteneva deputate a far scorrere profumati bigliettoni da cinquecento euro.
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Dopo qualche mese di lateralizzazione, con dei tentativi di ripresa dei corsi, il titolo cedette quota 40 e gli investitori furono nuovamente travolti da un fiume in piena che, nel più classico degli schemi tecnici, vide il raggiungimento di quota 30, un rimbalzo di nuovo fino a 40 e poi una discesa fino a 15. Il tutto in pochi mesi.<br>
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<center>''Andamento grafico di Tiscali. Dal massimo storico assoluto di 119,7 a 40 euro in 3 mesi''</center><br>
  
*[[Indice sequenziale Borse e mercati|Indice sequenziale Borse e mercati]]
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Lentamente, ma inesorabilmente, i corsi precipitavano rimbalzando ogni tanto ma senza mai recuperare i precedenti massimi relativi. A settembre 2004 Tiscali quotava poco più di 2 euro: un prezzo che paragonato al massimo storico significava una perdita del 98% dai massimi.<br>
  
== Collegamenti esterni: ==
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[[image:caso tiscali 3.jpg|center|800px]]
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<center>''Andamento grafico di Tiscali da 120 euro di marzo 2000 ai 2 euro di settembre 2004''</center><br>
  
*[http://www.ise.ie/ Irish Stock Exchange]
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== Vedi anche:  ==
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*[[Indice_sequenziale_Storia|Indice sequenziale Storia]]
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*[[La bolla speculativa “Dot Com”]]
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*TEST: [[Chi ha investito in Tiscali?]]
  
[[Category:Indici]]
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[[Category:Storia]]

Versione attuale delle 15:39, 12 feb 2012

«In borsa imparate dagli errori altrui.
La vita è troppo breve per riuscire a commetterli tutti».
(J.B. Quinn)


Il motto delle società Dot Com era «diventa grande o è persa» e, in effetti, non si può negare che Tiscali sia diventata grande. Tuttavia l’andamento iniziale delle quotazioni rappresenta uno dei casi più emblematici di un titolo comprato e venduto sulla base delle notizie e delle aspettative degli investitori.

Le azioni Tiscali divennero il simbolo della concretizzazione della new economy ed ebbero un incremento di prezzo incredibile, da 46 a 1.200 euro in poche settimane. L’euforia collettiva sembrava non avere mai fine e le previsioni di sviluppo erano ottime.

Caso tiscali 1.jpg
Andamento grafico del Boom di Tiscali fino al massimo storico assoluto


Ma le aspettative vanno verificate nel concreto prima o poi e appena uscirono i dati di bilancio le quotazioni vennero drasticamente ridimensionate per poi scatenare un effetto panico che fece crollare il titolo a livelli sempre più bassi.

Il trend va sempre seguito, specie se ci sono movimenti consistenti in acquisto e in vendita. Chi ha saputo cavalcare la tendenza e uscire ai primi segnali di debolezza ha potuto contare su lauti guadagni. Viceversa, chi si è affidato all’emotività e alla speranza, sovraccaricando di fiducia le proprie previsioni, è rimasto con il cerino acceso tra le dita e ora può solo raccontare quanto dolore può provocare un eccesso di calore vicino a mani che riteneva deputate a far scorrere profumati bigliettoni da cinquecento euro.

Dopo qualche mese di lateralizzazione, con dei tentativi di ripresa dei corsi, il titolo cedette quota 40 e gli investitori furono nuovamente travolti da un fiume in piena che, nel più classico degli schemi tecnici, vide il raggiungimento di quota 30, un rimbalzo di nuovo fino a 40 e poi una discesa fino a 15. Il tutto in pochi mesi.

Caso tiscali 2.jpg
Andamento grafico di Tiscali. Dal massimo storico assoluto di 119,7 a 40 euro in 3 mesi


Lentamente, ma inesorabilmente, i corsi precipitavano rimbalzando ogni tanto ma senza mai recuperare i precedenti massimi relativi. A settembre 2004 Tiscali quotava poco più di 2 euro: un prezzo che paragonato al massimo storico significava una perdita del 98% dai massimi.

Caso tiscali 3.jpg
Andamento grafico di Tiscali da 120 euro di marzo 2000 ai 2 euro di settembre 2004


Vedi anche: