Zig-Zag

Da traderpedia.
Versione del 4 nov 2011 alle 10:55 di imported>WikiAdmin (una revisione importata)
(diff) ← Versione meno recente | Versione attuale (diff) | Versione più recente → (diff)
Jump to navigation Jump to search

L’oscillatore ZIG ZAG è stato creato da Art Merrill e da John Mc Ginley della Technical Trends.
Questo indicatore serve per filtrare tutti quei movimenti che sono di ampiezza inferiore ad un certo valore X percentuale o X punti. In Fig 1 mostriamo l’indicatore come filtro al 5%, 3%, 1%. Possiamo notare che, nel periodo considerato, tutte le variazioni inferiori ai precedenti valori percentuali sono state eliminate. Questo pone lo ZIG ZAG su di un piano di grande interesse grafico dal momento che è possibile evidenziare più o meno sia i massimi che i minimi relativi e assoluti. È possibile, quindi, poter individuare tutte le figure grafiche tipiche dell’analisi tecnica filtrando a piacere le variazioni dei movimenti.


Zigzag 1.jpg
FIG. 1


Tutti questi pregi sono però limitati dalla natura stessa dell’indicatore per il fatto che, essendo basato sull’analisi retrospettiva dei dati, l’ultimo punto e la linea che lo congiunge al precedente non vengono fissati finché non si conoscono i prezzi futuri.
Basta perciò non considerare l’ultimo punto come definitivo e concentrarsi unicamente sul passato che viene reso più o meno evidenziato nei suoi movimenti dal valore di “filtraggio” che noi inseriamo come Reversal Amount in % o in Points nello Zig Zag Parameters.
Questo indicatore si trova disponibile nell’Indicator Quicklist, in tutte le versioni del programma MetaStock®.

È anche possibile ottenere lo ZIG ZAG come Custom Formula e inserirlo nell’Indicator Builder con la seguente :
ZIG( C , X , % ) in percentuale
ZIG( C , X , $ ) in punti

dove X è il valore di “filtraggio“ in percentuale o in punti. La versatilità della custom formula ci permette di sostituire al valore del prezzo qualsiasi altra funzione ottenendo il “filtraggio“ di altre custom formulas o indicatori.
Ne vediamo l’esempio in Fig. 2 dove l’RSI(14) viene rappresentato mediante Zig Zag al 15% .



Zigzag 2.jpg
FIG. 2



In Fig 3 mostriamo un esempio di quanto sia inaffidabile l’ultimo punto dello Zig Zag.



Zigzag 3.jpg
FIG. 3



Nonostante questo possiamo usare proficuamente questo indicatore per l’analisi tecnica delle figure e dei movimenti in genere, Vedi Figg. seguenti.


Zigzag 4.jpg
FIG. 4


In fig.4 vediamo uno Zig Zag a 1000 punti e i movimenti dei prezzi vengono evidenziati attraverso i massimi e i minimi principali che a loro volta individuano le varie figure che si presentano: triangolo, espansione, canali, supporto che diviene resistenza e poi di nuovo supporto. Man mano che il grafico si sviluppa, anche se l’ultima linea non è definiva (vedi Fig. 3), tutti punti e le linee passate rimangono fisse e ci permettono, prolungando le trendline, di incontrare altri successivi punti significativi durante lo svolgersi del tempo.
Le figg.4, 5 mostrano rispettivamente Zig Zag a 1000 e 750 punti; ciò significa che tutte le variazioni inferiori non vengono evidenziate.


Zigzag 5.jpg
FIG. 5

In Fig. 6 lo stesso periodo viene studiato attraverso uno Zig Zag con filtro a 500 punti.
In questa figura e nelle successive vediamo che, più il valore di filtro diventa piccolo, più le variazioni minori risultano evidenti.
Pertanto, per individuare i trends significativi, sarebbe opportuno incominciare lo studio del titolo da un valore percentuale o in punti elevato, diminuendo di volta in volta tale valore fino ad un minimo, al di sotto del quale non si hanno più cambiamenti.


Zigzag 6.jpg
FIG. 6

Nella Fig 7 mostriamo due Zig Zag a 750 punti, calcolati per il valore massimo e per quello minimo del titolo in esame. Questo metodo ci può aiutare ad individuare facilmente una resistenza che diventa a sua volta un supporto durante lo sviluppo del movimento.


Zigzag 7.jpg
FIG. 7


Zigzag 8.jpg
FIG. 8

Nelle figure seguenti abbiamo diminuito di volta in volta il valore di Reversal Amount per evidenziare massimi e minimi secondari.


Zigzag 9.jpg
FIG. 9


Zigzag 10.jpg
FIG. 10


Zigzag 11.jpg
FIG. 11

In fig. 10 abbiamo dato allo HighZig un valore via via decrescente per evidenziare una variazione, nell’ultimo tratto del titolo, che fosse graficamente al pari di quella del LowZig.
Questa procedura può servire ad individuare eventuali Pull Back, figure varie in formazione o canali intermedi.
Inoltre, il fatto che uno stesso movimento dei prezzi debba essere evidenziato con valori di Reversal Amount diversi, come nel caso di fig.10, può essere molto significativo.
In fig. 11 abbiamo confrontato il grafico dello Zig Zag calcolato per le chiusure, con quello corrispondente con grafico a barre.
L’interpretazione risulta veramente facilitata e, se sceglieremo un valore di “filtraggio“ opportuno, potremo lavorare come su un grafico lineare con il vantaggio di eliminare tutte quelle variazioni che riterremo di volta in volta superflue.
L’indicatore Zig Zag, anche se con il limite già menzionato, muovendosi secondo la scala dei prezzi, può essere uno strumento insostituibile per tutti quegli studi che sono basati sulle teorie di Dow, Gann, Fibonacci, Elliott.
 


Vedi anche: