Differenze tra le pagine "Teoria del cammino casuale (random walk)" e "Teoria di dow"

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E' importante accennare la teoria del Random Walk (cammino casuale), che rappresenta la critica più importante alla validità dei principi dell'analisi tecnica. Secondo questa teoria, i risultati eccezionali di alcuni operatori sarebbero puramente casuali, motivati non tanto dalle loro capacità e dal loro talento, ma dalla legge probabilistica, secondo cui:
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<center>''«Quel che temiamo più di ogni cosa, ha una proterva tendenza a succedere realmente.»''<br> (Theodor W. Adorno)</center>
  
*'''''&nbsp;in una popolazione di un milione di operatori ve ne sarà almeno uno che riesca ad indovinare un cospicuo numero di operazioni di seguito.'''''
 
  
I sostenitori di tale teoria affermano che la variazione dei prezzi non può essere fatto risalire a nessuna correlazione sequenziale, ma al contrario sono da considerarsi casuali. Pertanto, secondo la teoria, l'andamento passato del prezzo non può costituire un indicatore affidabile per prevedere la direzione delle oscillazioni nel futuro.  
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La ''teoria di Dow'' è considerata la scintilla iniziale dell'[[Analisi_tecnica|Analisi Tecnica]] incorporando concetti come il riconoscimento dei patterns e l’impiego del volume come strumento di conferma per configurare la forza di un trend. Vale la pena conoscerla almeno a grandi linee, da questi principi si sono sviluppate molte tecniche che ancora oggi si utilizzano con profitto.  
  
Tale teoria fonda i suoi presupposti sull'ipotesi dell'efficienza dei mercati, che presuppone una elevata trasparenza delle notizie finanziarie riguardanti le aziende, che diventano così accessibili alla maggior parte degli investitori. Secondo questa ipotesi, dunque, il prezzo attuale di un'azienda rappresenta una buona stima del suo valore intrinseco e, eventuali differenze tra questi due parametri sono da addebitare esclusivamente a fatti e notizie riguardanti il titolo stesso. Poiché tali fattori si alternano in modo irregolare, ne consegue che anche i prezzi descrivono una successione di dati del tutto irregolari e indipendenti l'uno dall'altro.  
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''Charles Dow'', ideatore insieme a ''Edward Jones'' del ''Dow Jones Industrial Average Index'', sviluppò una teoria sul movimento degli indici di borsa che, fra le altre cose, argomentava come i prezzi si muovessero lungo sentieri riconoscibili (classificati nei tipi primario, secondario e minore) a cui faceva corrispondere idealmente le maree, le ondate e i flutti dell’oceano. Il prezzo si muove secondo delle tendenze che ''Dow'' ha ben formalizzato, il tempo impiegato da questi movimenti va da un anno a meno di tre settimane.  
  
In ultima istanza, la teoria del Random Walk nega l'esistenza della tendenza, e giudica inaffidabile qualsiasi previsione fondata sui modelli statistico-matematici o sull'osservazione dei grafici.  
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[[Image:Dow.jpg|center|600px]]<br>
  
E' nota poi la metafora che paragona il gestore ad un babbuino che sceglie casualmente il titolo da comprare, così come quella che accomuna i risultati di tanti sforzi profusi nell'analisi e nella ricerca di informazioni al lancio di una monetina. I fautori della teoria della passeggiata a caso affermano che le variazioni dei prezzi non possono essere fatte risalire a nessuna correlazione sequenziale, ma al contrario sono da considerarsi casuali.  
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''Questo esempio evidenzia bene la differenza fra trend primario, secondario (o intermedio) e trend ribassista (in rosso). Le linee sono state ottenute con la tecnica della regressione statistica.''<br><br>''Dow'' è ricordato anche per aver definito la tecnica dei ritracciamenti, indicando i livelli di 1/3, 1/2, 2/3. Questi livelli di ritracciamento vengono, ancora oggi, comunemente impiegati nell’analisi tecnica.<br><br>[[Image:Dow ritr.jpg|center|600px]]
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<center>''I ritracciamenti a 1/3, 1/2 e 2/3 del range.''</center>
  
Per tale ragione, l'andamento passato del prezzo non può costituire un indicatore affidabile per prevedere la direzione delle oscillazioni nel futuro.
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=='''I principi fondamentali'''==
  
Tale teoria fonda i suoi presupposti sull'ipotesi dell'efficienza dei mercati, che suppone un elevata trasparenza delle notizie finanziarie riguardanti le aziende, che diventano così accessibili alla maggior parte degli investitori. Secondo questa ipotesi, dunque, il prezzo attuale di un'azienda rappresenta una buona stima del suo valore intrinseco e la quotazione di mercato rispecchia già tutte le notizie disponibili. Poiché tali fattori si alternano in modo irregolare, ne consegue che anche i prezzi descrivono una successione di dati del tutto irregolari e indipendenti l'uno dallaltro. In ultima istanza, la teoria del Random Walk nega l'esistenza della tendenza, e giudica inaffidabile qualsiasi previsione fondata sui modelli statistico-matematici o sull'osservazione dei grafici.  
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I principi fondamentali della ''teoria di Dow'' sono:<br>''• Le medie scontano tutto.<br>• Il mercato ha tre trend: principale, secondario e minore. <br>• I trend principali hanno tre fasi.<br>• Le medie devono confermarsi tra loro.<br>• I volumi devono confermare il trend.<br>• Un trend è ritenuto in atto fino a quando non si ha prova del suo contrario.<br>''<br>Non senza una punta di sarcasmo, alcuni trader definiscono la ''teoria di Dow'' come un sistema infallibile per privare l’investitore del primo e dell’ultimo terzo dell’intero movimento di mercato. Tuttavia i contributi conferiti all’analisi tecnica da ''Charles Dow'' sono apprezzati al punto di essere paragonati a quelli che ''Freud'' ha dato alla psicanalisi.  
  
Il problema non appare di facile soluzione. Tuttavia, questo è forse uno di quei casi in cui la pratica e l'esperienza funzionano meglio di qualunque dissertazione teorica. In tal senso, l'esistenza di linee di tendenza e di modelli grafici che si ripetono nel tempo non può essere negata se non negando l'evidenza. Da un punto di vista operativo, secondo questo approccio, una strategia del tipo “comprare e mantenere” risulterà in ogni caso migliore di qualunque tentativo di battere il mercato cercando di avvantaggiarsi delle fluttuazioni contrarie alla tendenza di fondo di questo. Effettivamente possiamo affermare che non è irrealistico disconoscere una certa componente casuale in ogni mercato, ma appare irrealistico pensare che tutto il movimento dei prezzi sia interamente determinato dalla casualità. La maggior parte degli studiosi, sostenitori della Random Walk, sono stati ultimamente costretti a riconoscere che, per movimenti di durata prolungata (cicli pluriennali), il concetto di casualità perde di significato.
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== Citazioni: ==
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* ''"Nessun altro fattore è maggiormente responsabile delle perdite in borsa quanto l'orgoglio di ammettere i propri errori".'' (Charles Dow)
  
Secondo le premesse della Random Walk Theory, qualunque sistema meccanico sarebbe inutile, in quanto i risultati ottenuti teoricamente nel processo di ottimizzazione deriverebbero dalla conoscenza del futuro incorporata nei risultati di performance. In altre parole, poiché vengono scartati i sistemi che forniscono performance negative, il software di analisi e calcolo degli algoritmi impostati ottimizza a posteriori i parametri affinchè forniscano esclusivamente performance positive, ciò equivarrebbe al concetto di overfitting, secondo cui una qualunque serie di numeri casuali può essere approssimata a posteriori con un'adeguata funzione.
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== Vedi anche:  ==
  
== Vedi anche:  ==
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*[[Indice sequenziale Analisi Tecnica|Indice sequenziale Analisi Tecnica]]
*[[Indice sequenziale Varie|Indice sequenziale Varie]]
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*[[Principi dell'analisi tecnica|Principi dell'analisi tecnica]]
[[Category:Varie]]
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*[[Analisi tecnica|Analisi tecnica]]  
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*[[Analisi grafica|Analisi grafica]]
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*[[Analista tecnico|Analista tecnico]]
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[[Category:Analisi_tecnica]]

Versione attuale delle 16:25, 7 gen 2015

«Quel che temiamo più di ogni cosa, ha una proterva tendenza a succedere realmente.»
(Theodor W. Adorno)


La teoria di Dow è considerata la scintilla iniziale dell'Analisi Tecnica incorporando concetti come il riconoscimento dei patterns e l’impiego del volume come strumento di conferma per configurare la forza di un trend. Vale la pena conoscerla almeno a grandi linee, da questi principi si sono sviluppate molte tecniche che ancora oggi si utilizzano con profitto.

Charles Dow, ideatore insieme a Edward Jones del Dow Jones Industrial Average Index, sviluppò una teoria sul movimento degli indici di borsa che, fra le altre cose, argomentava come i prezzi si muovessero lungo sentieri riconoscibili (classificati nei tipi primario, secondario e minore) a cui faceva corrispondere idealmente le maree, le ondate e i flutti dell’oceano. Il prezzo si muove secondo delle tendenze che Dow ha ben formalizzato, il tempo impiegato da questi movimenti va da un anno a meno di tre settimane.

Dow.jpg


Questo esempio evidenzia bene la differenza fra trend primario, secondario (o intermedio) e trend ribassista (in rosso). Le linee sono state ottenute con la tecnica della regressione statistica.

Dow è ricordato anche per aver definito la tecnica dei ritracciamenti, indicando i livelli di 1/3, 1/2, 2/3. Questi livelli di ritracciamento vengono, ancora oggi, comunemente impiegati nell’analisi tecnica.

Dow ritr.jpg
I ritracciamenti a 1/3, 1/2 e 2/3 del range.

I principi fondamentali

I principi fondamentali della teoria di Dow sono:
• Le medie scontano tutto.
• Il mercato ha tre trend: principale, secondario e minore.
• I trend principali hanno tre fasi.
• Le medie devono confermarsi tra loro.
• I volumi devono confermare il trend.
• Un trend è ritenuto in atto fino a quando non si ha prova del suo contrario.

Non senza una punta di sarcasmo, alcuni trader definiscono la teoria di Dow come un sistema infallibile per privare l’investitore del primo e dell’ultimo terzo dell’intero movimento di mercato. Tuttavia i contributi conferiti all’analisi tecnica da Charles Dow sono apprezzati al punto di essere paragonati a quelli che Freud ha dato alla psicanalisi.

Citazioni:

  • "Nessun altro fattore è maggiormente responsabile delle perdite in borsa quanto l'orgoglio di ammettere i propri errori". (Charles Dow)

Vedi anche: