Differenze tra le versioni di "Le bolle speculative"

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(Nessuna differenza)

Versione attuale delle 00:11, 21 feb 2012

«Gli uomini, com’è stato ben detto, pensano in branco:

si vedrà che impazziscono in branco e recuperano la ragione solo lentamente,
e a uno ad uno».

(Charles Mackay)


Apro la pagina finanziaria di un quotidiano e leggo che l’oro quota 50 dollari al grammo. Ci credo perché tutti ci credono e se desidero comperare dell’oro lo comprerò a quel prezzo. Anche chi me lo vende crede a quel prezzo. Ma 50 dollari al grammo è quanto costa l’oro, non quanto vale!

Gli speculatori professionisti sostengono che uno strumento finanziario vale quanto costa ed è difficile sostenere il contrario, anche se è possibile indagare la qualità di quel valore e i diversi elementi che concorrono a formare un prezzo. Quando comperiamo un titolo azionario o un qualsiasi strumento finanziario dimentichiamo troppo frequentemente che c’è qualcuno che ce lo sta vendendo, un operatore con una visione del mercato opposta alla nostra.

Perché ci sia la formazione del prezzo è necessario l’incontro tra un compratore e un venditore. Se il mercato, nella sua globalità, pensa che lo strumento finanziario sia destinato a salire, buona parte degli investitori che lo detengono saranno restii a cederlo, se non ad un prezzo che incorpori un premio per la loro lungimiranza. Mano a mano che i prezzi salgono molti investitori si accorgono dell’interesse del mercato e iniziano a comperare, alimentando il rialzo con nuovi acquisti a prezzi sempre maggiori.


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La via per diventare poveri, la via per diventare ricchi. Litografia di Currier & Ives, 1875.


Quando la domanda è sostenuta e forte, la crescita dei corsi appare inarrestabile, vorticosa, e non parteciparvi crea un’ansia maggiore rispetto a quella che può avere chi invece detiene i titoli in portafoglio. L’eccesso di domanda, però, aumenta il prezzo dello strumento finanziario, non il suo valore, anche se spesso le due cose vengono confuse anche dal mercato fino alla formazione di livelli di prezzo troppo distanti dal valore reale del bene. Ed ecco che i prezzi crollano!

Una bolla speculativa, a volte definita come bolla economica, bolla di mercato, bolla dei prezzi, bolla finanziaria o mania speculativa, è caratterizzata da elevati incrementi dei prezzi e dei volumi, tanto da quotare un prezzo considerevolmente distante dal proprio valore intrinseco stabilito con le classiche valutazioni dell’analisi fondamentale.

Il motivo per cui si forma una bolla speculativa rimane un mistero. Sono molte le spiegazioni che la teoria economica ha provato a fornire ma nessuna appare capace di spiegare completamente i meccanismi che danno origine al fenomeno. In effetti la difficoltà che si ha nello stabilire il valore intrinseco di uno strumento finanziario suggerisce come sia facile individuare le bolle solo dopo che sono scoppiate. I prezzi dentro una bolla speculativa fluttuano violentemente e appare impossibile stabilire fino a quando durerà la corsa all’acquisto.

Nei mercati azionari la bolla speculativa si differenzia di poco da un vigoroso trend rialzista; col parteciparvi si acquistano aspettative troppo ottimistiche, irrealistiche e quando se ne accorge il mercato, solitamente a seguito di una prima riduzione degli incrementi di prezzo, si assiste ad un rapido sgonfiamento delle quotazioni, cioè allo “scoppio” della bolla speculativa.

Possiamo definire una bolla speculativa come una fase di mercato nella quale si assiste ad un considerevole aumento ingiustificato dei prezzi a causa di una crescita repentina della domanda. Solitamente le bolle speculative riguardano i beni immateriali ai quali è difficile dare un valore certo ma, più raramente, si può assistere a vere e proprie bolle anche dei beni materiali come ad esempio gli immobili.


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La corsa all’acquisto scatta perché si formano “greggi” di investitori convinti che un nuovo prodotto, una nuova tecnologia o una nuova società potranno rivoluzionare il proprio settore, offrendo cospicui guadagni con crescite senza precedenti. La domanda diviene emotiva piuttosto che razionale e l’aspettativa cresce autoalimentandosi con il proprio rialzo. Il prezzo si discosta dal valore e incorpora un “premio aspettativa” enorme. Quando il mercato inizia ad accorgersene la discesa è repentina e violenta, e coglie inaspettatamente gli investitori comuni.

Le cause dello scoppio della bolla sono molteplici:

  • mano a mano che i prezzi aumentano è sempre più difficile trovare nuovi investitori disposti ad acquistare ad un prezzo giudicato elevato;
  • chi ha comperato all’inizio del rialzo è spinto a vendere per monetizzare il guadagno, in particolare quando la crescita rallenta;
  • le ottimistiche prospettive di guadagno precedentemente formulate possono essere riviste e ridimensionate.


Dopo una fase di crescita dei valori segue dunque una fase opposta, durante la quale si assiste ad un calo considerevole delle quotazioni e ad un cambio di aspettativa. Se il valore del bene oggetto della bolla speculativa scende repentinamente, si parla appunto di scoppio della bolla speculativa. In presenza di bolle speculative il comportamento più redditizio è quello di chi si accoda al gregge con consapevolezza, facendo proprio ciò che fanno gli altri; il termine comportamento del gregge è in questo caso quanto mai appropriato e funzionale. Viceversa, è necessario mantenere l’obiettività necessaria per uscire a gambe levate già dai primi scricchiolii.

Il rischio di crollo repentino e imprevisto non viene percepito dalla maggior parte degli investitori che, analizzati come un gregge, hanno un comportamento irrazionale mentre, analizzati come individui che causano il movimento, sono mossi da comportamenti razionali di breve termine.


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