Differenze tra le versioni di "Il mantra del trader"

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Versione attuale delle 10:15, 14 feb 2014

Prevedere il futuro o gestire i cambiamenti?
«Ibis redibis non morieris in bello».
(La sibilla al soldato in cerca di una previsione sulla battaglia)


Nei tempi antichi, quando la scienza doveva ancora affermarsi, ogni esercito, città o corte reale ricercava presagi nei modi più diversi, esaminando le viscere degli animali sacrificati, il volo degli uccelli o delle api, o attribuiva un valore a particolari eventi che venivano ritenuti favorevoli o sfavorevoli. La pratica di ricavare indicazioni da fonti soprannaturali o dal destino è chiamata divinazione, una pratica che affonda le proprie radici nella convinzione che tutto sia interconnesso e si muova contemporaneamente secondo una logica che all’uomo non è chiara.


«Le manifestazioni nel cielo così come quelle sulla terra ci danno segni
cielo e terra, ambedue mandano segni univoci
ognuno per proprio conto, ma non indipendentemente, perché cielo e terra sono interconnessi
un segno cattivo in cielo è anche cattivo in terra
un segno cattivo in terra è anche cattivo in cielo!».
(Testo inciso in una tavoletta di una scuola teologica babilonese)


Anche ai nostri tempi sopravvivono alcune forme di divinazione. Una tra le più conosciute è senza dubbio l’astrologia, che ha la pretesa di interpretare l’influenza degli astri sul destino dell’uomo e che non è assolutamente da confondere con l’astronomia che è una scienza vera e propria. Già Cicerone, nella sua opera “De divinatione”, criticava la divinazione definendola un’arte impossibile e inutile poiché non è possibile prevedere in alcun modo il futuro. E non risulta molto difficile essere d’accordo col pensiero di Cicerone.

Genialità e follia, realtà e sogno, verità e auspicio

Tuttavia, prima di buttarci a capofitto nelle varie, e profondamente diverse tra loro, tecniche di analisi dei mercati finanziari, è bene prestare attenzione e riflettere sul labile confine tra genialità e follia, realtà e sogno, verità e auspicio. Nel fare un’analisi il trader non deve divinare il futuro ma semplicemente analizzare il presente, cercare di cogliere i cambiamenti, gli entusiasmi degli investitori, la paura e ogni altro fattore che inevitabilmente esercita la sua influenza sui prezzi. Quando un investitore chiede un’opinione a un trader su un titolo azionario si aspetta una previsione che il trader sa di non poter fare. Il trader professionista traccia scenari, individua possibili livelli chiave dei prezzi dove attendere il cambio della volatilità e, quando sente una previsione su uno strumento finanziario, chiude a riccio la propria mente recitando il mantra:


Non lo so
Non mi interessa
Non lo voglio sapere


In un crescendo assordante il trader elimina la tentazione di ascoltare le ingannevoli voci delle sirene ammaliatrici predisponendo la propria operatività alla neutralità assoluta.

Cerchio zen.gif


  • Non lo so: il trader è consapevole di non saper divinare il futuro
  • Non mi interessa: significa che sa che nessuno lo può fare
  • Non lo voglio sapere: il metodo operativo prescinde dalle previsioni sul futuro


Questa è la forza del trader professionista. Le tecniche operative e la gestione del trade sono due punti in un cerchio.

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