I principi fondamentali

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Elliott è considerato ancora oggi dai suoi estimatori l’unico degno successore di Dow nell’analisi dei movimenti dei mercati. Ed infatti egli conferma in pieno gli studi di Dow, ma per primo introduce una serie di definizioni più precise per ogni singola fase di mercato; in particolare aggiunge una serie di elementi con uno specifico risvolto previsionale, ovvero non più mera individuazione della tendenza di mercato (al rialzo o al ribasso), ma anche calcolo dei livelli di prezzo raggiungibili.

Va detto peraltro che l'approccio di Elliott era volto a trovare una sintesi delle leggi che governano i fenomeni naturali, dei quali il mercato azionario costituisce semplicemente un aspetto; infatti egli affidava grande importanza all’osservazione sistematica della natura per coglierne i cicli più significativi. Essendo appunto il movimento dei prezzi di mercato il prodotto di un’attività umana e quindi soggetta a regole naturali, esso tende ad esprimere sequenze ricorrenti di onde rialziste e ribassiste, riconducibili nel loro insieme ad un modello generale.

Di qui appunto il principio dell’onda, che si fonda infatti sul presupposto che ogni mercato rappresenta un fenomeno alimentato da flussi economici indotti da correnti psicologiche governate da leggi naturali; ove queste mancassero non sarebbe possibile registrare alcun equilibrio e i prezzi determinerebbero convulse fluttuazioni disorganizzate.

Il mercato deve essere considerato un fenomeno creato ed alimentato dall’uomo e pertanto permeato da tutti quegli atteggiamenti irrazionali che caratterizzano ogni giorno l’insieme degli operatori. Questi comportamenti diffusi, dell’insieme dei partecipanti al mercato, si esprimono nei prezzi attraverso fasi ricorrenti che si prestano ad essere analizzate per individuare dei modelli caratteristici.

Il mercato secondo Elliott.

In altre parole la borsa è per Elliott un fenomeno di natura psicologica, che misura la dinamica pessimismo/ottimismo più che le reali condizioni delle imprese; il mercato non registra sostanzialmente gli eventi politici, economico sociali, bensì le reazioni dell'uomo a questi eventi.

Veniamo ora, dopo aver esplicitato quali siano le premesse da cui la teoria di Elliott trae origine, alle conseguenze in termini di prezzi di mercato.

Secondo Elliott, le tre fasi di rialzo e di ribasso di Dow diventano cinque ondate al rialzo e tre ondate in declino. Tale sviluppo è solo il frutto di una continua osservazione e pertanto non è giustificato razionalmente dall’autore, che si limita a prenderne atto.

In ogni fase ascendente la prima, la terza e la quinta onda sono dette d’impulso, cioè sono movimenti di prezzo che caratterizzano la tendenza primaria rialzista; la seconda e la quarta onda sono dette di correzione, in quanto tendono a contrastare la tendenza primaria.

Durante la fase declinante la prima e la terza onda sono d’impulso (chiaramente al ribasso), mentre la seconda è un’onda di correzione.

Va peraltro evidenziato che la somma delle onde di rialzo in un ciclo completo impulso-correzione è esattamente uguale alla somma delle onde di ribasso: l'onda 1, 3, 5, b al rialzo e l'onda 2,4,a,c al ribasso. La differenza sostanziale tra un'onda primaria rialzista ed una ribassista è data dalla maggiore estensione delle onde d'impulso in un senso o nell'altro.

L'ordine ciclico generale che governa il movimento dei prezzi si estrinseca però, secondo Elliott, con fluttuazioni di diversa complessità ed ampiezza temporale; per questo si possono individuare otto ondate principali (di primo grado), ciascuna delle quali è composta da otto ondate intermedie (di secondo grado), secondo lo schema riportato in figura.

Modello teorico dettaglio.jpg
Scomposizione delle onde di Elliott.


Infine ogni ondata intermedia è scomponibile in otto ondate minori (di terzo grado), il complesso delle quali completa la costruzione di Elliott (vedi tabella).

Scomposizione onde.jpg
Scomposizione delle onde di Elliott.


Le analoghe caratteristiche dinamiche rispetto però ad una diversa ampiezza temporale di completamento, qualificano il modello proposto da Elliott come una forma geometrica frattale auto-simile, che ripropone cioè se stessa su differenti periodi temporali .

Nella figura seguente si evidenzia la scomposizione di ondate di grado maggiore in ondate minori per il titolo Fiat; in particolare il fenomeno per il quale un'onda d'impulso con una dimensione decisamente superiore alle altre onde presenta una netta suddivisione in cinque sub-onde, delle quali una è a sua volta ulteriormente suddivisibile, è noto come estensione.

Estensione onda5 esempio.jpg
Fenomeno dell'estensione.


La teoria di Elliott prevede infatti diversi livelli di onde, dal lunghissimo al brevissimo termine; lo stesso Elliott ammise l'utilità concreta di nove cicli differenti, composti ognuno dalle consuete onde d'impulso e di correzione, dal Grand Super Cycle al Subminuette.

Tale andamento ripetitivo avvicina molto la teoria di Elliott a quelle cicliche, che cercano di individuare nell'andamento del mercato (o di altri fenomeni) i massimi ed i minimi che si alternano con periodicità costante; tuttavia la scarsa importanza data da Elliott al fattore tempo, porta a considerare la sua teoria ciclica solo in generale; egli affermò certamente che il mercato alterna fasi toro e orso, ma pose particolare attenzione sulla forma e sull'ampiezza delle onde.

Nove cicli.jpg
I nove cicli di Elliott.

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