Fondi comuni

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I Fondi Comuni Mobiliari aperti di diritto italiano sono apparsi per la prima volta in Italia nel 1983. Da allora il sistema dei Fondi Comuni ha subito una notevole crescita strutturale ed ha riscosso un crescente interesse fra i risparmiatori. Molta strada deve però ancora essere fatta per porsi al passo con quei Paesi finanziariamente più evoluti del nostro dove i Fondi Comuni sono affermati e consolidati da molto più tempo.

Ma cos’è un Fondo Comune di Investimento? In parole povere il risparmiatore, tramite l’adesione ad un Fondo Comune di Investimento, affida i propri risparmi a delle Società di Gestione che provvedono a gestire il suo patrimonio. Le somme versate dai singoli sottoscrittori confluiscono in una sorta di cassa comune e vengono investite dalla Società di Gestione al fine di ottenere dall’investimento la massima redditività.
La sottoscrizione di un Fondo può avvenire in un’unica soluzione o con dei versamenti periodici mediante adesione ad un piano d’accumulo (PAC). In questo caso la durata del piano può variare dai 60 ai 180 mesi e più.

All’atto della sottoscrizione la Società di Gestione trattiene sull’importo versato le sue commissioni che variano in relazione all’entità del capitale investito e del tipo di fondo.
Il valore delle quote di un fondo è calcolato giornalmente e pubblicato sui principali giornali; è così possibile conoscere l’andamento del proprio investimento.
I Fondi Comuni di diritto italiano sono denominati aperti in quanto il patrimonio gestito non è fisso ma aumenta in conseguenza delle nuove sottoscrizioni e diminuisce per effetto dei rimborsi.

Esistono svariate tipologie di Fondi Comuni che si stanno specializzando sempre più in singoli comparti del mercato mobiliare per permettere al risparmiatore di ottenere una diversificazione ottimale dell’investimento effettuato. Fra i vari fondi che una Società di Gestione propone, il risparmiatore sceglie quella che meglio si adatta alle sue necessità di risparmio; in qualsiasi momento è libero di chiedere il rimborso del suo investimento od il passaggio (switch) ad un altro Fondo gestito dalla Società.
Lo smobilizzo delle quote può essere parziale o totale e può avvenire in qualunque momento senza necessità di preavviso.

I Fondi possono essere:
- ad accumulazione dei proventi ovvero reinvestono direttamente gli utili conseguiti;
- a distribuzione dei proventi quando prevedono una distribuzione periodica degli utili conseguiti.
Per far nascere un Fondo di Investimento occorrono quattro soggetti:
- il sottoscrittore, colui il quale attraverso dei versamenti di denaro acquista le quote;
- la Società di Gestione che provvede alla gestione dei patrimoni affidati dai sottoscrittori;
- la Banca depositaria che ha il compito di custodire il patrimonio e di vigilanza sulle operazioni svolte dalla Società di Gestione;
- la rete di vendita che può essere costituita da Banche o da promotori finanziari.
I Fondi Comuni sono soggetti al controllo della Banca d’Italia e della Consob.

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