Differenze tra le versioni di "Analista tecnico"

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(Nessuna differenza)

Versione attuale delle 11:13, 10 apr 2012

«Prima che una persona studi l’analisi tecnica, i rialzi di borsa sono rialzi e i ribassi sono ribassi; dopo una prima occhiata alle tecniche di analisi, i rialzi non sono più rialzi e i ribassi non sono più ribassi. Dopo anni di studio, i rialzi tornano ad essere rialzi e i ribassi a essere ribassi».


L'analista tecnico esperto e capace non lo si riconosce dall'abito che indossa ma, paradossalmente, dalla quantità di strumenti che utilizza per le proprie analisi. E va sottolineato che si tratta di quantità e non di qualità degli strumenti...

L’analista tecnico si muove esclusivamente in base alla lettura del grafico di un titolo, quando vede un segnale d’acquisto si precipita a rendere concreto l’ordine, se vede un segnale di vendita, vende il titolo senza indugio, questo è tutto ciò che distingue la sua condotta.

Un analista tecnico non dovrebbe farsi influenzare da letture di giornali, dai discorsi economici, politici e, principalmente, dalle conclusioni degli analisti fondamentali e tanto meno dagli esperti, ossia dai teorici del mercato. L’unica cosa degna di interesse per l’analista tecnico dovrebbe essere la dinamica dei prezzi e dei volumi del titolo oggetto di analisi.

L’analista esperto è capace di analizzare un grafico senza nemmeno conoscere il nome del titolo in questione e se individua un segnale di acquisto, lo segue a prescindere da ogni altra considerazione.

L’analista tecnico può essere distinto in due categorie ben riconoscibili:

1. l’analista tecnico pratico
2. l’analista tecnico teorico

La maggior parte degli analisti tecnici appartiene alla categoria dei teorici, pochi sono invece i pratici. Il teorico vede e comprende tutti i movimenti dei prezzi, anche i più piccoli e non opera mai. Si considera sempre più bravo del pratico, passa le giornate a studiare nuovi indicatori e sistemi automatici infallibili.

Il pratico non ascolta nessuno, fa la propria analisi e quando ha un segnale d’acquisto, compra il titolo prescelto senza ripensamenti. È capace di restare fuori del mercato anche per un anno e godersi i soldi guadagnati, è sicuro di una sola cosa, sa di non sapere.

Quindi si limita a seguire una regola semplice: se il mercato sale compra, se il mercato scende vende e se non sa cosa fare semplicemente non fa nulla.

Non è difficile diventare un analista tecnico, in qualche settimana siamo in grado di apprendere quasi tutte le conoscenze teoriche di base e, da queste, dedurre quelle pratiche. Diventare un bravo analista tecnico è un’altra cosa.

L’analista tecnico è la naturale evoluzione dell’investitore ingenuo e di quello comune; per diventare un buon analista tecnico deve passare parecchia acqua sotto i ponti. Vista la vastità della materia, il rischio maggiore cui l’analista tecnico è esposto è quello di perdere di vista l’obiettivo primario del suo lavoro: deve individuare il titolo che sale, comprarlo e guadagnarci molti soldi.

Fossilizzarsi sulla ricerca, fine a se stessa, è un rischio che corre la maggior parte dei teorici.

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